venerdì 2 ottobre 2015

Care segnalazioni: i ne ga rubà el meteo

Tuto i ne porta via. Anche el meteo, maledeti.
Ma chi? i furlani, chiaro!
Per fortuna questa segnalazione ci mette all'erta, prima che ci portino via anche altro!





giovedì 1 ottobre 2015

Trieste no xe per bici

Oggi, 1 ottobre 2015, è il giorno.
Quel giorno.
L'Armageddon ciclistico.
Via Mazzini è ufficialmente ciclabile.

Sono le 16 ormai, per cui è probabile che questo post non trovi più alcun lettore vivo per leggerlo.

Tuttavia una speranza c'è.
Una formula antica, tramandata di generazione in generazione, per mettere in guardia la città di Trieste dal pericolo a due ruote e una cadena.
"Trieste no xe per bici".

Ma non è così facile.
La formula, per funzionare, va recitata con la corretta posologia indicata nella ricetta di Paul Noseh:
15% sarcasmo scetticista
15% ranzidume geriatrico
10% supponenza orografica
10% nosepolismo cosmico
50% scontrosa grazia

Se pronunciata correttamente, la formula farà comparire magicamente questo cartello e la via sarà di nuovo libera dalle pericolose bici.
Daghe!

E il gatto del cartello?
Xe un gato. E el fa el gato po. Cioè no ga pel cul.


Grazie a Fulvio per la segnalazione del cartello ;)



martedì 29 settembre 2015

Care Segnalazioni: il Consiglio Regionale come Barcola

Finisce l'estate, ma gli echi barcolani risuonano ancora... in Consiglio Regionale ;)
Una grande Segnalazione della nostra moralizzatrice preferita, Franca C. Porfirio.



Ed ecco la risposta!





Care segnalazioni, la rubrica con le segnalazioni più cool di Trieste.



martedì 15 settembre 2015

L'università dei furlani

Dopo il grande successo delle nostre prime due Facoltà Universitarie, quella delle Nagane (con specialistica in Nagana Mujesana) e quella dei Veci, abbiamo pensato fosse giusto aprire un nuovo indirizzo di studi, quello per diventare friulani doc.

Eccoci dunque a presentare l'Università dei furlani, di prossima apertura nella nostra sede dislocata lanfur sconta in luogo segreto.
Per trovarla, basterà seguire l'odore di frico e tocai, e il successo in questa ricerca varrà come primo requisito per l'ammissione alla scuola.

Gli altri requisiti sono:

  • Almeno un ricovero per coma etilico
  • Diploma certificato di impennata coi trattori
  • Consegnare il modulo d'iscrizione debitamente compilato in tutte le sezioni, mostrando particolar attenzione e fantasia per la casella blestemis.


Questo il piano di studi:

Zoologia applicata alla teologia (Prof. Di Oboe)
Sintomatologia onirica del taj delle oto (Prof. Puntaat)
Sociologia del taj delle dieci (Prof. Plen)
Gastrodinamica del taj di mezzogiorno (Prof. Ciok)
Posologia alimentare del taj di pranzo (Prof. Imbriag Hellen)
Equilibrismo deambulazionale di tutti i taj dopo (Prof. Sbrumereaux)
Metodologie di freestyle blasfemo postmoderno (Prof. Sacramen)
Dinamica apologetica lavorativa (Prof Stakanov)
Ecologia applicata alla panole (Prof. Blave)
Meteorologia pluviale infame (Prof. Sglavin)
Nomenclatura etilica apocrifa (Prof. Tokaij)
Caccia al triestin I: metodologie di camuffamento tipico del Triestinus fancazzarus - cos'è il nero? (Prof. Triesticoli)
Caccia al triestin II: analisi dell'attività volentieristica del Triestinus fancazzarus (0 ore previste causa programma vuoto) (Prof. Triesticoli)
Caccia al triestin III: cattura e tortura del Triestinus fancazzarus - il contratto a tempo indeterminato (Prof. Triesticoli)
Copricapistica alpina applicata all'Udinese (Prof. Zico)
Logospecificità de lis blestemis intercalari (Prof. Onorio)
Fluidodinamica del frico (Prof. Frice)
Fluidodinamica dela frice (Prof. Frico)
Culto e mitologia del purcit (Prof. Sant Antoni)

Il diploma di furlan potrà venir ritirato una volta ultimati tutti gli esami. O più facilmente prima ancora, se sarete già così produttivamente furlani da rilevare direttamente tutta l'Università, migliorarla e auto-proclamarvi furlani doc.

P.S. (parte seria): vista l’importanza di restare nelle proprie case e vista la concomitante chiusura delle scuole, abbiamo deciso di attivare, per chi lo volesse, la consegna a domicilio del gioco BARKOLANA, completo di espansione MATI PER BARKOLANA, al prezzo “d’emergenza” di 10 euro (il prezzo normale dei due giochi è di 30 euro), pagamento in contrassegno. Chi fosse interessato a riceverlo a domicilio scriva una mail a manna@bora.la indicando l’indirizzo di consegna. Consegneremo tendenzialmente la mattina dopo. L’offerta è valida solo all’interno del Comune di Trieste. Attiva anche la consegna a domicilio di tutti gli altri libri. Trovate l'elenco completo qua.


E per restar agiornado cole monade, iscrivite ala monadesletter:






domenica 13 settembre 2015

Zinque bici e un amaro Montenegro: in anteprima in ebook!

Tra due settimane circa uscirà in tutte le librerie più bobe di Trieste, al prezzo di 8 euri, Zinque bici e un amaro Montenegro, l'ultimo libro di Diego Manna dedicato al viaggio in bici da Trieste a Cataro, tra le solite mille avventure.

Però per i più tecnologici è già disponibile in formato ebook al prezzo di 3,99 euri. Lo si può scaricare seguendo questo link.
Daghe!

Piaza Unità. 4 agosto 2013. ore 9.
Zinque bici, coi rispetivi compagni de viagio, parti. 
Verso el Montenegro. 
Verso l’est. Dove nassi el sol. Dove ga origine la luce. Dove tanti filosofi ricerca el significato dela vita. O forsi, semplicemente dove che la bira costa de meno.
In borsa, solo le robe de cui no se pol far a meno, perché ogni chilo in più costerà fadiga e sudor: calze, mudande, maiete e braghete.
E una fiasca de Amaro Montenegro.
Perché? Perché i xe convinti che in Montenegro no i lo gabi mai visto.
Ma sarà veramente cussì?
L’unica xe continuar a pedalar, passando per Slovenia, Croazia, Bosnia e infine Montenegro, in un tour dei Balcani carigo de incontri, pensieri, disaventure e carnaza, che solo el lento inceder dela bici permeti de viver pienamente.


E per festeggiare, per l'occasione l'ebook Trieste tipicamente friulana, estratto di Polska... rivemo!, torna a gratis, a questo link ;)


mercoledì 2 settembre 2015

Care segnalazioni: tutti in Africa!

No se capissi come mai chi di dovere, invece de farse mile problemi e mile pensieri, no va semplicemente a leger le Segnalazioni. Là ghe xe la soluzion a tuto.
Eco risolto in maniera brilante el problema dei migranti. Anzi, dei "immigranti", che rendi ancora più meo l'idea.





martedì 25 agosto 2015

Care segnalazioni: el vigile Brasil

Come non postare questa segnalazione con tanto di foto. Meraviglia! :D



Brasiiiiiiil 
mi fazo l'urbo in motoriiiin 
pituro auti anche in giardiiiiin 
 de multe fazo un casiiiiin 
Brasil, Brasil!




mercoledì 5 agosto 2015

Care Segnalazioni: la movida cul e la movida cool

Estate, e si torna a parlare di movida anche su Segnalazioni.
Ecco un importante contributo.
Che però a nostro avviso è stato censurato. Al posto di "movida trash", qualcosa ci dice che in origine c'era "movida cul" ;)



martedì 14 luglio 2015

Via Mazzini e i marò

Ed ecco che sulla pagina facebook del Piccolo, sull'articolo sulla riapertura di via Mazzini al traffico, compare il commento vincitore del premio morbin-luglio 2015. Mitico!



mercoledì 8 luglio 2015

Le vece marantighe all'Olimpiade dele Clanfe

Incomincia l'estate, ed ecco che la polemica anti-tuffi torna di attualità su Segnalazioni.
Qua gavemo addirittura una sfida ciò... l'Olimpiade dele Clanfe de sto anno se prospeta 'ssai interessante! :D
Ah, se no ve sè ancora iscritti, basta andar a sto link!




lunedì 6 luglio 2015

Dipiazza e l'Olimpiade dele clanfe

Eh bon. Manca tre setimane al'Olimpiade dele Clanfe, che sarà sabato 25 luglio al'Ausonia. Ve sè iscriti? No? Cossa spetè??? Podè iscriverve in due secondo strucando qua!

No savè far ben clanfe? Beh, puntè sul morbin! Chi che fa la roba più spiritosa (no so, tipo vestirse de cinghial o de cocal o de movida triestina...) vinzi: un zogo Frico, un Kiciok, el libro El Pedocin, el libro Polska... rivemo, i due cd de Maxino Ciano Mitraglia e Dante Ulisse e Darth Fener, massagi gratis, dolci, borse e una cena per due... insoma grasso el dindio!

Intanto Ucio e Ciano ve conta la storia de quando Dipiazza gaveva partecipà al'Olimpiade... e come xe finida.. eheh, no ve resta che leger!
Sta maldobria xe ciolta del libro Zinque bici, do veci e una galina con do teste, de Diego Manna con pupoli de Michele Zazzara. Se trova le ultimissime copie in libreria, poi resterà solo in ebook a sto link :)


L’OLIMPIADE DELE CLANFE 
 – Ah l’amor, che bela roba…
– Eh sì, sa come che se disi: amor xe amor, no xe brodo de bechi!
– Brodo de fasoi te vol dir…
– Ma cossa a mi te me vol imparar i modi de dir? Brodo de bechi, ostia tua. Te ga mai magnà brodo de fasoi ti?
 – Ma no, apunto, se disi cussì propio come a dir che l’amor xe una roba ‘ssai più meo de tuto, che xe una roba importante, che no xe un sbrodighez insoma, come che inveze saria apunto el brodo de fasoi.
– Sarà, ma no me par che te me la conti giusta. Scusa, ma ti te sa perché el brodo de bechi se ciama cussì?
 – E cossa te me ciapi per mona? Sì che so, perché ale mogli che fazeva bechi i maridi co che i lavorava dopo ghe restava poco tempo per preparar el brodo vero, e ‘lora le ghe fazeva quel coi dadi, brodo de bechi po’.
– Eco, te vedi che te sa. E ‘lora “amor xe amor, no xe brodo de bechi” vol dir propio che xe vero amor, senza che nissun vegni fato beco, po’. No ga più senso cussì?
– Disi quel che te vol, però no xe cussì.
– E bon ah. Pitosto, te se ricordi cossa che no se divertivimo co che ierimo putei, a schizar le bele mule butandose zo a clanfa?
– Uremenghis se me ricordo, come che saria ieri! Andavimo al’Ausonia ogni giorno a far gheto e a veder chi che ga coragio de butarse de più in suso. Te se ricordi che bele che iera quele putele che se sentava sempre là rente de noi? Co che vegniva anca lore no ne tegniva più nissun, dela teraza se butavimo!
– Bei tempi ara! Ciò, ma te ga inteso che desso i ga diritura fato l’Olimpiade dele Clanfe, propio al’Ausonia?
– Ah ah ah, ostia no, no gavevo sentì sta roba. Anca l’Olimpiade dele Clanfe i se ga inventà! Ciò, ancora un poco e prima o dopo qualchidun tirerà fora anca el mondiale de cotecio remengo, se andemo vanti cussì!
– Te digo, i ga scominzià cussì, un per de ani fa, giusto per farse una ridada, che praticamente iera una roba solo che per le bobe del’Ausonia, ma dopo la vose ga fato un poco el giro de mezo mondo, anca grazie a quela diavoleria moderna là, come se ciama…internel, e desso vien a butarse anca foresti.
– Diritura? Ma no sta ciorme pe’l fioco dei, foresti de dove? Del Principato de Coloncovez?
– Ara che no te conto miga monade sa, ormai xe una roba internazionale. Do ani fa iera vegnuda anca gente propio del’Ungheria, tanto per dir una.
– Ungheresi? Ma ‘lora i conosseva za le clanfe?
– Ma si ah po’, cossa, te pensavi per bon che i spetassi sti zinque insempiai su do riode per tirar clanfe int’el Balaton? Alora desso te conto la storia del’olimpiade de do ani fa, che merita.
– Contime contime. Intanto ciapa, bevemose ancora un goto.
– Bona idea, meti meti. Alora, l’ultimo sabato de luglio iera, che xe el giorno che i fa sempre sta olimpiade. Solo che iera ‘ssai nuvolo, e i muli che organizava, che iera là za de matina bonora, per le diese, no i saveva se far o se rimandar a un altro giorno.
– Eh, xe sempre bruto co che missia nuvoli. Una roba xe se xe sol o se xe piova, ma se missia xe ‘ssai pensier.
– Sì, fato sta che i iera ancora là drio a pensar se far o no far, co tut’int’un ghe xe rivà un messagio dei furlani, che se gaveva iscrito qualche giorno indrio.
– Anca furlani iera iscriti? Furlani che fa clanfe? Ma xe come se un triestin andassi a far una gara de frico o un gran premio de tratori!
– Eh, ma te go dito che xe diventada una roba internazionale. Insoma, sti furlani ghe ga da’ comunicazion ufizial che lori i iera za partidi de Attimis, soto el diluvio universale, “perché i furlani no se caga int’ele braghe per un do ioze de piova come i uci!”
 – Ah, cussì i ghe ga dito?
– Testuali parole. Solo per furlan, se capissi.
– Orco tron, una sfida, come.
– E difati. La muleria là del’Ausonia, a sto punto, la se ga sentì ciapada int’el orgoglio e la ga deciso che no se podeva farse cior pe’l daur dei furlani in sta maniera, e che quindi l’olimpiade andava fata, remengo i nuvoli e remengo el neverin.
– Ben dito. Femoghe veder chi che xe i triestini, ostia!
– Fortuna ga volesto che el neverin ala fine no xe rivà e anzi, ghe iera un sol che spacava le piere.
– …e secava le merde.
– Sì, anca quel. Bon, insoma, taca banda l’ino de apertura, propio come per le vere olimpiadi, e dopo doveva scominziar a tufarse tuti, divisi in categorie: fioi, pice, muli, babe, muloni, vece bobe, vece marantighe…
– Ah, cussì se ciama le categorie? Anca le vece marantighe xe?
– Eh si, xe le babe che ga più de trentazinque ani, po’. Ma no ga importanza. Fato sta che ancora no se gaveva butà zo el primo, che za ghe iera pupoli tra furlani e ungheresi.
– Pupoli? Cossa i ga combinà?
– In pratica i se gaveva iscrito tuti e do disendo de voler far una “clanfa tocai”, e desso i fazeva longhi per dezider chi che la gaveva inventada e chi che gaveva dirito de farla.
– La clanfa tocai? Mai sentida. E come la saria?
– No, gnente. In pratica te ga de impetessarte de tocai prima de butarte zo, cussì te son ancora più pesante e te schizi ‘ssai de più. Xe tuto calcoli de pesi spiecifici e robe compagne, i ga dito. I furlani i ghe tegniva a farla lori, te sa che co xe de beverse un bon bicer de vin no i se tira mai indrio…
– Eh sì, i xe dele bone pirie anca lori. Co te ghe domandi un nero, inveze de darte el cafè i te da un bicer de vin, anca de matina! Bon, ma insoma, come i ga risolto ala fine?
– Xe vegnù fora un remitur numero uno. I furlani i ga ciamà subito el fogolar che i ga de istanza a Brussels, disendoghe che i vadi de corsa a depositar i diriti dela clanfa tocai ala corte europea, ma co i xe rivai là i ungheresi iera za che i spetava in fila.
– Insoma i ghe la ga ficada de novo…
– Pulito. De Brussels i ghe ga dito che l’unica roba che i podeva far iera cambiarghe nome al tufo e ciamarla clanfa friulana tipicamente friulana.
– Ciamandola cussì però me par ‘ssai dura vinzer qualcossa a Trieste.
– Ovio. E no solo, i ga anca ciapà lignade perché i triestini, co che i ga visto sto novo nome, ghe ga parso squasi una rivendicazion, come. Come dir che la clanfa xe nata in Friul.
– Eresia ciò! Che po’, con quel ploc’ de mar che i se ritrova a Lignan e Grado, no go miga capì indove che i tira clanfe lori.
– I furlani xe clanfadori de aqua dolze po’! Int’ei fiumi i se tufa lori, ostia tua, dove se no?
– Ah, te ga ragion. Comunque una bela scornada, poveri furlani. I ga fato pupoli coi ungheresi, no i ghe ga lassà far la clanfa tocai e i ga anca ciapà biava. Squasi squasi iera meo se i restava a Attimis a ciapar piova, po’.
– E ancora ghe xe andà ben che no i le ga becade anca dei serbi. Quei iera veramente cativi.
– Anca i serbi ghe iera?
– Beh sì, te sa che lori indove che ghe xe competizion i se buta de corsa. Sti qua i iera dei calandroni de omini che no te digo. Gnanca rivai, i ga subito tacà la griglia e messo su a cusinar pljeskavice, che pareva che dovessi rivar un esercito de dinosauri afamai de un momento al’altro.
– Ustia. E che clanfa i ga fato?
– Ah, lori ga dito che solo i cagainbraghe ga bisogno de serarse co se entra in aqua. I veri omini fa la clanfa ajvar, restando verti, spalancai, anzi, piegai squasi per indrio.
– E ciapandose la panzada?
– Esato. E più rosso che te vien fora, più meo te ga fato la clanfa ajvar.
– Mati i xe, ciò. Chissà che diol.
– Solo i cagainbraghe senti diol, i ga dito. E i xe andai vanti a cusinar pljeskavice.
– Che robe ara. E dopo, chi se ga butà ancora?
– E dopo xe rivai i americani.
– Anca i americani! E che tufo i ga fato?
– La bomba americana.
– Ah, mona anca mi che domando. Bon insoma, ala fine, chi ga vinto? Un foresto?
– Eh, ala fine iera sai difizile per la giuria sielzer el meo clanfador. Iera tuta muleria ‘ssai brava, ghe iera chi che se butava fazendo capariole mortali, chi che se butava del trampolin con la motoreta, chi che mostrava el daur in volo e chi che ghe gaveva fina imparà al gato a far clanfe e el se butava con lui.
– E cossa i giudicava? Chi che schizava de più?
– No solo, anca chi che fazeva più cinematografo. E chi che ghe butava più spritz ala giuria, i disi. Ma no ga importanza. In ultimo ghe tocava tufarse ai mujesani, che i voleva assolutissimamente vinzer per portarse la clanfa de oro a Muja, come trofeo de guera, per farne dispeto a noi triestini. E i se la gaveva studiada ‘ssai ben. De note, i iera vegnui de sconton a sistemar int’el mar un motor de aparechio, giusto in soto del trampolin, e co che el mato de Muja el se ga butà, i lo ga impizà. Xe vegnù su un schizo che pareva un ciclon e el povero mulo xe finì a remengo, fin squasi là del molo T. – E là el ga fato un’altra clanfa, za che el iera?
– Ah no so po’, pol darse. Fato sta che, dopo de sta qua, pareva propio che i mujesani gavessi vinto.
– E i ne ga portà via la clanfa de oro?
– I pensava! Ma desso riva el bel. Te sa che desso, con quele diavolerie moderne che te disevo anca prima, internel, feisbus, feisbusdel, tululuiter o come che le se ciama, tuti sa tuto de tuti in ogni momento. Alora al sindaco, che el iera a remengo chissà dove, ghe xe rivà sul telefonin la notizia che i mujesani stava vinzendo, con anca el video dela clanfa che i gaveva fato.
– Ostia, che strolighezi che fa ste trapole moderne ara! E cossa el ga fato? Un’ordinanza che i mujesani no pol vinzer?
– No, no, te sa come che iera fato el vecio sindaco. Ghe piaseva le robe fate ben, in pompa magna, con la banda e coi foghi artificiai! El ga pensà: “ciò, in tuti quei film ‘mericani, co che riva i alieni o co che xe el mondo in pericolo, xe sempre el presidente ‘merican che ciol l’aparechio e li maza tuti, fazendo un gran figuron. E chi son mi, el fio dela serva? Sto qua xe el mio momento. Desso vado là e ghe fazo veder mi cossa xe un triestin! La clanfa de oro xe roba nostra!”
– Ma no iera furlan el sindaco vecio? E po’, no el iera anca sindaco de Muja prima?
– Ma bon, lassa star! Cussì el ga pensà. Parvia che el ga pensà in triestin, se vedi che in quel momento el se sentiva triestin. No farghe la punta al dindio desso, ostia tua.
– Cossa anca el dindio iera al’Olimpiade? Xe per quel che se disi “dindio con le clanfe”?
– Remengo el dindio, lassime finir! El sindaco ga pensà un do minuti a cossa che el podeva far per bater i mujesani, fin tanto che no ghe xe vegnù l’iluminazion. El xe andà in molo quarto e là el ga girà la maniza del motor del’Ursus, la grua, el ponton dei, quel grando che iera stado costruì zento ani fa. E via el xe filà lui, sparà come un missile, con tuto sto Ursus che se scassava sule onde, e in do minuti el iera za rivà al’Ausonia. E za che ghe piaseva far le robe in grando, el gaveva anca tacà do altiparlanti de sora che mandi a tuto volume la galina con do teste, cussì, per far ancora più gheto e per darse ancora più importanza, come.
– E Viva l’A e po’ bon, xe questo el moto triestin…
– Sì bravo, quela, magari un bic’ più intonada però. E propio co che la canzon iera rivada al ritornel, el se ga rampigà sula zima, el ga zigà “mai clanfar senza schizon!” e el se ga butà a testabalon, o kamikaze me par che se ciami anca. E intanto che tuto el publico in coro ghe rispondeva “viva l’A e po’ bon!”, el xe rivà int’el aqua e el ga tirà el schizo più schizo dela storia dela tera, che in confronto un tsunami xe le bolicine de una scoresa in vasca de bagno.
– Orco bis’ci, cussì bravo el iera?
– Eh, el gaveva la tecnica, e po’ l’Ursus xe ‘ssai alto.
– Bon, quindi ala fine el ga vinto lui?
– Eh no, ala fine no ghe iera più nissun al’Ausonia, i xe stai tuti catapultai a remengo int’el golfo. Però destin ga volù che la clanfa de oro la cascassi drita sul colo de Mikeze e Jakeze.
– De tuti e do?
– Ma no, de un dei do, cossa so mi qual che xe un e qual che xe l’altro! Forsi che i se la scambia desso, per no far de torto a nissun.
– Ah, go capì. Insoma la ne xe andada ben comunque, la clanfa de oro xe rimasta a Trieste. Bon, coss'te disi, el 25 andemo a veder l'Olimpiade de sto anno?
-Fata, se vedemo là!



sabato 4 luglio 2015

La movida triestina dei cocai

Eco. No bastava i giovini balordi drogai cola muzica unzunzunz fin tardi (ieri al San Marco i vigili ga dovù fermar un conzerto ale 21.30! Degrado!), desso el sonno ristoratore del rinomato lavoratore triestino ga un novo nemico: el cocal!
Eco la testimonianza sul Picolo:



Al'alba i taca sonar ciò! E fin quel'ora cossa i fa? I se droga, sicuro! I tira notolada!
Una volta no i gavessi lassà.


lunedì 29 giugno 2015

Organizzazione friulana vs organizzazione triestina

Domenica eravamo a Udine, con uno stand con i giochi Frico e Kiciok per la manifestazione Magia delle mani.
Robe de 170 espositori in pieno centro, miga monade.

E siam rimasti molto colpiti dall'organizzazione perfetta: si entra nel centro pedonale in auto rigorosamente dalle 6.30 alle 8, chi arriva tardi resta fuori.
All'ingresso, a ognuno viene dato il numero col posto già assegnato, la piantina e il permesso di parcheggiare, una volta ultimate le operazioni di scarico, fuori dalla zona pedonale, gratis.
Nella tua postazione, trovi il tuo numero stampato a terra. No se pol sbagliar. Spazi perfetti, tutti con gazebo 3x3 metri.
E a colazione brioche omaggio per tutti.
Poi, dalle 19, nuovo permesso di un'ora per rientrare con l'auto, caricare tutto e via andare.
Organizzazione furlana. Top.



Allora abbiamo immaginato la stessa manifestazione organizzata dai triestini.
Probabilmente l'unico contatto con l'organizzazione sarebbe stato, ovviamente non prima della sera prima (per le 21-22), questo messaggio via mail (che xe a gratis):

Bon muloni, doman xe la quela, ricordeve. Xe domenica, saremo tuti de notolada, quindi vedemo de no romperse tropo i coioni. 
Zerchè de vegnir entro una certa, ma no tropo presto perchè no ne trovè sicuro. 
La manifestazion se svolgi in zona pedonale tra Bar Borsa e disemo zircumzirca là de quel local novo vicin de Romi (il triestino si orienta a Bar, ndr). Ma se volè meteve pur anche là de Pepi o tipo in via Mazzini cussì la xe piena e almeno per un giorno no se brontola più. Insoma, el primo buso che trovè, piazeve
No se pol entrar in auto perchè quei stronzi no ne ga dà el permesso (in realtà, l'incaricato si è dimenticato di chiederlo, ndr), ma voi no ste gaver pel cul e entrè comunque e po bon. Dopo, l'auto butela sul primo marciapie che trovè.
Orario de chiusura disemo che xe co che ve scazè, però disemo che saria bel rivar a far aperitivo a una certa, quindi vedemo de no tirar tropo per le longhe dei.
Bon, diria che xe tuto, se vedemo doman e speremo che no sia tropi rompi coioni in giro, xe previsto sol per cui probabilmente sarà tuti a Barcola, quindi a ocio se la sughemo blanda.
Viva!



venerdì 26 giugno 2015

I timbri al Pedocin

Per chi ancora non sa, è uscito da pochissimo il libro El Pedocin di Micol Brusaferro con pupoli di Chiara Gelmini, un vero e proprio viaggio nel lato babe dello storico stabilimento triestino. Robe de gaver paura.

Lo trovate in tutte le librerie più bobe di Trieste a 5 euri, nonchè online su Botega.La, nonchè in formato ebook a questo link.
Il libro ha già venduto 1000 copie in una settimana ciò! :)

Ecco un estratto, i timbri del Pedocin :D


Grazie al nude look che imperversa al Pedocin i tatuaggi sono evidenti, molto evidenti... e non sempre ben riusciti.

Giovani festaiole: “Dopo una notolada volevo tatuarme el nome del mio can Fritz, ma me son indormenzada e i me ga scrito Spritz.”

Seguendo le mode: “Go scelto la farfalina come Belen, sula coscia, ma go messo su qualche chilo e desso sembra un’enorme luganiga con due ali.”

Quarantenni all’arembaggio: “Son andada in vacanza a Ibiza e ghe go dito al tatuador “Fame una sariandola”, no so perché ma no el ga capì... no xe italian sariandola?”

Anziana pentita 1: “Anni fa me son tatuada una margherita sula teta, poi le me xe scese e desso sembra una palma con un tronco che non finissi più.”

Anziana pentita 2: “Quando me son sposada me son tatuada el nome de mio marì sul fianco, Livio mon amour, ma dopo xe rivade mulze e rughe, e desso se legi solo Livio mona...”



domenica 14 giugno 2015

Care segnalazioni: l'asinello a Barcola

Non podemo che condivider questa segnalazion sul crescente degrado della Pineta.
Un asinello (dico asinello) a Barcola che brucava l'erbetta!!!
Barcola xe da sempre territorio de MULI E MULE.
NO AGLI ASINELLI!!!
:D




mercoledì 10 giugno 2015

domenica 7 giugno 2015

Care segnalazioni: cani e mati che spuza

Arriva l'estate e comincia la dura lotta alla spuza. Daghe!




Care segnalazioni, la rubrica con le segnalazioni più cool di Trieste.

giovedì 4 giugno 2015

Barcola, i dieci motivi per cui scegliere la Pineta

Ben bon, è iniziata l'estate barcolana. Ecco i motivi per cui scegliere la Pineta.
Ma tanto se ghe ne pol trovar altretanti per sceglier i Topolini. Insoma andè dove volè ;)
  1. Perché è tenuta con più cura del Parco di Miramare
  2. Perché raccoglie in pochi metri quadrati l'abc della tipologia mularica triestina. Fior fior di accademici scelgono el barachin de Barcola per illustrare agli studenti le differenze tra boba, legera, nagana, tara, gencon, nacici, cbcr.
    Per un articolo riassuntivo, vedere il Barcola Monetoraggio.
  3. Per ascoltare i veci brontolare della statua della mula de Trieste, scandalosa e immorale perché ghe se vedi el cul. Per poi osservare de sconton le loro opposte reazioni al passaggio delle nacici in costume.
  4. Per stendere il proprio asciugamano vicino al mare, nel lato delimitato a nord dal passaggio del furgone del gelato, e dunque chiamato Zoldana Australe, e ammirare così il mare e i cormorani che fa longhi coi cocai.
  5. Per stendere il proprio asciugamano nel lato Zoldana Boreale, e così con la scusa di guardare il mare vardar anche le mule che passa.
  6. Per stendere il proprio asciugamano esattamente nel centro, nella zona definita Zoldana Equatoriale, andando così a rinforzare le barricate erette dal CAGOZ, Comitato Anti Gas e Ombra de Zoldana.
  7. Per poter sentirsi parte integrante della società civile triestina prendendo una ferma posizione pro muleti che schiza le vece o pro comitato anti tuffi.
  8. Per poter dimostrare la propria abilità sull'unica ciclabile al mondo con circuito integrato di downhill sul drito, con salti, frasche in testa, slalom fra scooter parchegiai, slalom fra tavolini, slalom fra veci porconanti e strettoia suicida soto el ponte.
  9. Perchè in Pineta xe ulmo de muli.
  10. Foto di Giulia Vecchiet
  11. Perchè etologicamente ulma di endemismi, tra cui:
  • sdraioinmotorining, comportamento atto al trasporto equilibrista dello strumento di captazione dei raggi ultravioletti preferito dai veci (ultimamente anche dai giovini)
  • clanfa tiring, comportamento atto all'instaurazione di un juvenile social rank in base al quale sarà poi raggiunta la maturità da boba, legera o nagana.
  • lavre zoghing, comportamento atto alla conferma o al ribaltamento del social rank quando a causa dell'età non si può più ricorrere al clanfa tiring. Facile discriminare tra vece bobe, veci brontoloni, veci bavosi e veci ranzidi.
    11. (Bonus reclam): Per farse una bela partida a Barkolana soto ai pini!



Bon. Bona estate!

E per restar agiornado cole monade, iscrivite ala monadesletter:



giovedì 21 maggio 2015

Il monumento alla clanfa

Ebbene sì. E' in progettazione un monumento alla clanfa. Per la precisione, al clanfador.
Figada.
Tra l'altro ci sembra un giusto riconoscimento per el clanfador, che rappresenta le amate triestine nel gioco Frico. 1-0 per Trieste.
Il progetto è di Aldo Giannotti e Pablo Chiereghin, che domenica 24 maggio, dalle ore 15.00 in Piazza della Repubblica, faranno uno studio partecipato con chi che xe cocolo e ga voia per la realizzazione del monumento.
E come se fa un studio partecipato con chi che ga morbin?
Installando un tappeto elastico in piazza. Per bon. Sarà stra TOP!
Invitate tutte le bobe, legere e nagane de Barcola e non solo!
Daghe!




venerdì 15 maggio 2015

Usel vs zip. Interviene la scienza

Ed ecco un importante paper scientifico su uno dei problemi più sentiti al mondo: l'usel incastrà nela zip dele braghe.
No, per bon.
Ecolo:




Purtroppo la rivista è un poco caìa, un poco spinaza e un poco istria, per cui l'articolo completo è a pagamento e non sapremo mai come si fa a disincastrare senza dolore un usel dala zip. 
Maledetti!

A gratis solo l'abstract:
A zipper-entrapped penis is a painful predicament that can be made worse by overzealous intervention. Described is a simple, basic approach to release, that is the least traumatic to both patient and provider.

Eh bon ah.
Faremo noi allora questo studio.
Volontari? :D

Monon Behavior in the world. La rubrica dedicata ai più importanti studi scientifici VERI che ci hanno praticamente rubato. Maledeti ciò.


giovedì 14 maggio 2015

Kiciok, il gioco top per l'osmiza

E insomma, mentre siamo ancora in piena col Frico, ormai alla quarta ristampa, ecco che esce un nuovo gioco, ideato da Marco Englaro e distribuito da Bora.La.

Grazie a Mara per la stupenda foto :)

Kiciok, divertente gioco di dadi per gli amanti del buon vino.
Perchè a 2500, 5000 e 7000 te ga de bever un bicer (o un sorso, vedè voi!).

Il gioco nasce nei pub inglesi, ma qua gli è stato dato un look più consono alle nostre osmize e osterie. Ecco quindi le pedine a forma di bottiglia :)
Obiettivo: arrivare a 7000 per primi. Si lanciano 6 dadi, le triplette fanno punti, come anche l'1 e il 5. Tutto ciò che non fa punto si può rilanciare, ma si rischia: se non esce alcun punto, perdi il turno.
No gavè capì? Ecco il prode Nicolò Giraldi impegnato in un turno di gioco:



El mulo gavessi anche podù ritirar quel 2, ma se no vegniva nè 1 nè 5 el perdeva tuto. E quindi el xe rimasto con 750. Però se ris'ciava e ghe vegniva per esempio 1, no solo el gavessi fato 850, ma el gavessi vinto un turno in più perchè tuti i 6 dadi ga fato punti. Insoma bisogna ben valutar se ris'ciar o meno...

Il gioco è immediato e le partite durano una ventina di minuti.
Insomma il top in osmiza o in osteria. Ma anche a Barcola. Daghe!

Dove se trova quanto costa: nelle librerie e negozi di giochi più boba di Trieste, Bisiacaria e Friul, a 14 euri!
O anche direttamente online a questo link.

Buone partite!

Ah, domenica 17 maggio siamo a Pordenone al Naoniscon, la fiera di giochi più top del nordest. Avremo Frico e Kiciok e ci sarà anche Marco, l'autore. Passate a trovarci, siam là tutto il giorno!


mercoledì 29 aprile 2015

Udine città triestina: le quindici regole

E bon, come promesso, dopo la pubblicazione delle quindici regole della Trieste tipicamente friulana, ecco per par condicio le quindici regole che i friulani si ritroverebbero a dover seguire se Udine cadesse nelle mani dei triestini. Ovviamente in triestino, perchè i triestini parla sempre e solo che in triestin anche coi foresti.

  1. Il Friulano cambierà nome, tanto ormai xe abituà e no ga pel cul. De ogi se ciamerà Ucio.
  2. L'Udinese gaverà el mulo al posto dela zebra. Maiete rosse e in tuto e per tuto come la triestina. Quindi tempo 5 anni e gaveremo el derby salveza Udinese-Pro Osoppo.
  3. La litorina di cividale sarà sostituida del tram de Opcina, che oviamente funzionerà un giorno sì e un anno no, giusto per far incazar i furlani che no riverà andar a lavorar.
  4. Via la sabia de Lignan. Al suo posto un bel marciapie su cui ciapar el sol come Dio comanda e olimpiade dele clanfe in tel ploc'.
  5. Tuti i furlani sarà confinai a Tarvisio. De là, i doverà sufiar tuti insieme in direzion est-nord-est per far la bora artificiale, farne sentir a casa e far cussì sparir tuti i nuvoli e sta piova che i ga sempre fra le bale.
  6. La proporzion tra aziende che lavora e bareti smarzi sarà riportada ala naturale proporzione de 1:50.
  7. In pianura sarà fuorilege la premura e l'ecessiva operosità lanfur. La radise dela parola pianura xe pian. Pian e ben. E se no ben, almeno pian.
  8. In montagna idem. No gavemo alba de cossa sia la radise dela parola montagna, ma la fa rima con “se magna”. In montagna se magnerà e basta.
  9. Fuorilege tuto quel che finissi per “gnacco”.
  10. Bon ma che coioni dei, solo i furlani pol scriver un quindicicalogo. Noi faremo un decalogo, andemo bever un spritz. Viva!

Ricordatevi che stasera siamo alle 22 al pub Isla de Tortuga (via giulia 67/b) a Trieste a presentare FRICO e KICIOK, il gioco di dadi di Marco Englaro per gli amanti del buon vino!

E poi ci trovate con il banchetto per provare i giochi:
Venerdì 1 maggio, dalle 9.00 alle 19.00, a Cividale, per la fiera Magia Delle Mani. 

Sabato 2 e domenica 3 maggio, dalle 9.30 alle 19.30, a Palmanova, per la prima edizione del Festival NovaLudica - Associazione Ludico Culturale.

Domenica 17 maggio, dalle 9.00 alle 20.00, alla Fiera di Pordenone, per Naoniscon - Games & Comics.

Venite a trovarci!