venerdì 30 maggio 2014

Veci a Trieste: il giro d'Italia



Lavori per strada per el giro d'Italia a Trieste.
Pupoli. Casin. Trafico.
Habitat perfeto per i veci brontoloni.



- Ma vara ti ostregheta, i lavori in pien giorno i se meti far. Ara, ara là, che casin.
- Te sa sì. Quela coriera xe là de meza ora. Meza ora e un minuto desso, go contà! Ma cossa nassi?
- No te sa? I fa i lavori pe'l giro d'Italia!
- Ma cossa, Dipiaza no li gaveva mandai a remengo un per de ani fa?
- Eh, ma i mati xe tornai, coss'te vol che te digo...
- Mi no capisso tuta sta passion per le bici. E po' se sa, Trieste no xe una cità per le bici, xe trope erte, cossa mai i se insogna de far el giro d'Italia qua!
- Xe vero orco tron! E po' i ciclisti no ga un poco de quel che se ciama. I passa sempre col rosso, no i te dà la precedenza, i se senti i paroni dela strada.
- Una volta no i ghe gavessi lassà. Giusto ieri go visto do sempioldi in bici che andava per via Carduci un a fianco del'altro ciacolando, pulito lori. E un auto per passarli ga ris'cià de far el tiro, se capissi po'!
- Ma vara ti sti ciclisti po'. Sì ma anca i auti no xe de meno sa, se vedi certe...
- Sì sì, certe volte pur de no spetar un atimo i te ciolessi la vita. Me ricordo un meseto fa, un lole che per passar se ga rampigà sul marciapie e robe che tira soto una signora, che la ciacolava al celulare e no la se gaveva inacorto de gnente.
- Sì ma anca ela però, la ga la testa per intrigo. Tuti sempre insempiai de sti celulari cici cioci, e dopo i se fa tirar soto come pampel!
- Eh za... gnanca ai pedoni no ghe vanza... xe tanti anca che co i speta le coriere i se meti in mezo ala strada, cussì, gnanca pe'l daur!
- Le coriere... bone quele! Solo perchè le xe grande ghe par de poder andar indove che le vol... e co le se ferma ale fermate miga che le te fa passar sa, le te tien de drio, remengo suo!
- Sì vara, saria de vietar ste coriere cussì grandi. Xe che no le trova spassio ale fermate per via che la muleria balorda parchegia le motorete indove che capita, e cussì lore no le riva far manovra po'.
-Remengo anca le motorete. Biciclete e motorete. E i tricicli anca, e no parlemo po' dele mame cole carozine ciò, sempre tra i pie.
- Uh, le più pezo de tuti! Che par che le porti in giro un camion!
- Ah eco, propio quei mancava. Indove che ghe xe un camion de mezo, ghe xe sempre 'ssai ma 'ssai cinematografo.
- Tropo grandi, tropo grandi sti camion e sti auti, ostregheta! Opur sa cossa? xe le strade che xe tropo pice, saria de slargarle!
- Giusto come l'oro! Sa cossa, ghe scrivemo al Sindaco o a Segnalazioni, che poi xe compagno, che el ga de slargar le strade. Che scominzi pur subito i cantieri!
- Sì, ma no coi camion che ghe lavora però, se no sa che babilogna!
- Te ga ragion. Gnente camion. Slargar la strada, ma senza doprar camion. Ma mi fazessi anca de più. Dopo che gavemo la nostra bela strada nova, femo l'ordinanza che gnanca le coriere pol andarghe, che le xe tropo grande anca lore.
- Ben dito. E gnanca i auti, che fa tropo scandal.
- E le motorete, via anca quele!
- E le bici? No lasseremo miga che i fazi quel che i vol sula strada tuta per lori no?
- No no, cossa mai! Via bici, tricicli e mame cole carozele.
- E via anca i pedoni. Un poca de guera ghe volessi anca per lori!
- Oh là. Pensa che bel ordine che ghe saria dopo. Sta bela strada tuta granda, pacifica e silenziosa, orco tron!
- Te sa sì. Ma scolta... ma dopo cossa servissi far una strada cussì granda se nissun la usa?
- E coss'te bazili dela strada! Intanto se gavemo godù un bel cantier novo. E dopo via un altro!





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martedì 27 maggio 2014

Università dele nagane: meio tirar longhi con fiasche piene o svode?

Dopo aver presentato l'Università dei veci di Trieste, vi sveliamo anche l'esistenza dell'Università delle Nagane, i cui corsi saranno oggetto di un prossimo post.

Per oggi ci concentriamo sul primo importante paper prodotto dall'ateneo, grazie al contributo di alcuni esimi studiosi:  
Are full or empty beer bottles sturdier and does their fracture-threshold suffice to break the human skull?




Il titolo originale, poi inglesizzato, era: xe più dure le fiasche piene o quele svode? E, doprandole tipo ratapalz, se rivassi a spacarghe la testa a un mato?
La traduzione non è stata fatta in maniera letterale per la difficoltà di trovare la parola inglese corrispondente a ratapalz.

In pratica gli esimi dimostrano scientificamente che le bozze di birra da mezzo litro si rompono se sottoposte a un'energia d'impatto di 30 Joule se piene, di 40 Joule se vuote, entrambe comunque sufficienti a spacarghe la testa a un mato. 


Lo studio presenta tuttavia alcune gravi lacune:
  • Nel caso delle fiasche svode, va controllato chi la ga svodada, in base al noto terzo principio della petessodinamica: ad ogni fiasca svoda corrisponde un mato pien.
  • Non viene inoltre considerata la viariabilità della testa del mato. Oltre la fiasca, infatti, anche la sua testa pol esser svoda.
  • In ultimo, l'unità di misura dell'energia è obsoleta. Da anni a Trieste, all'avanguardia nel mondo scientifico, il Joule è stato sostituito dal Jole, definito come la quantità di energia necessaria e sufficiente affinchè el piadon tirà de Siora Jole per mandar a remengo el cocal che ghe sta inculando el panin al Pedocin risulti efficace.

Il nostro Dipartimento Scientifico chiede quindi fondi (schei, no fondi di bottiglia) per approfondire i seguenti cases study:
  • Fiasca piena vs mato pien
  • Fiasca svoda vs mato pien
  • Fiasca piena vs testa svoda
  • Fiasca svoda vs testa svoda
Non serve che ci vengano fornite fiasche svode, basta una fornitura annuale di Lasko piene. A svodarle ci pensiamo noi.


Monon Behavior in the world. La rubrica dedicata ai più importanti studi scientifici VERI che ci hanno praticamente rubato. Maledeti ciò.


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lunedì 19 maggio 2014

Le ciclo-maldobrie diventano ebook

Zinque bici, do veci e una galina con do teste, il primo libro delle ciclo-maldobrie di Diego Manna e Michele Zazzara è da oggi è anche disponibile su ebook, a 3,99 euri. Daghe!

Potete acquistarlo a questi link:
Amazon in formato kindle
Kobo

Scritto interamente in dialetto triestino, il libro è diviso in due sezioni che si alternano e si fondono tra loro, da cui il nome "ciclo-maldobrie".
La prima racconta il viaggio in bicicletta, o "rumizada", di cinque ragazzi triestini, tra cui gli autori stessi, da Trieste a Budapest. Sette giorni per 650 chilometri totali, tra cani inseguitori e tentativi di corruzione del capotreno durante il viaggio di ritorno.
La seconda sezione racconta le maldobrie di Ucio e Ciano, due anziani triestini in osmiza, che, ispirati dalle disavventure dei ciclisti, si racconteranno alcune storielle divertenti. Tra queste, la vittoria all'Olimpiade delle Clanfe di Roberto Dipiazza, che ha preceduto quindi in questa specialità l'attuale sindaco Roberto Cosolini.

Questa doppia linea di narrazione, permette al libro di presentare due tipi di dialetto, uno “più giovane”, usato nel ciclodiario in prima persona, e uno più “anziano”, usato nel raccontare le maldobrie di Ucio e Ciano in forma di dialogo. Uno degli obbiettivi del libro è infatti quello di voler illustrare l'evoluzione del dialetto triestino tra le diverse fasce di età della popolazione.

Presto diventerà ebook anche il secondo capitolo delle ciclo-maldobrie, Polska... rivemo!, libro col quale i due autori hanno recentemente ricevuto a Roma in Campidolgio il secondo premio per la letteratura dialettale al concorso nazionale "Salva la tua lingua locale".



maldobrie

sabato 17 maggio 2014

Cosolini testimonial d'eccezione dell'Università dei Veci di Trieste

Beccato!
Vi ricordate la notizia dell'importante apertura dell'Università Vecia Trieste, dedicata a chi vuole diventare vecio già prima del dovuto? E bon se no ve ricordè struchè sul link ;)

Il rettore Ciano Sporcugna ci comunica che le scorse settimane è stato tenuto un seminario pubblico extracurriculare del corso in Posturologia Cantieristica del Prof. Mandriolaschena, al fine di promuovere l'attività dell'Università dei Veci.

Il seminario, grazie alla presenza del perenne cantiere del tran de Opcina, si è rivelato un grande successo ed ha visto anche l'attiva partecipazione delle autorità locali, come si può vedere dalla foto del Piccolo.




"Il Sindaco Cosolini", dice il Prof. Mandriolaschena, "si è rivelato un ottimo studente e la sua postura cantieristica rasenta la perfezione. Per questo spero accetterà di fare da testimonial per la nostra Università".

Pare inoltre che l'Università, che sta ricevendo un imprevisto boom di iscrizioni, abbia chiesto (e ottenuto) dall'amministrazione di mantenere aperto il cantiere del tran ancora per qualche mese, in modo da potervi svolgere ancora le lezioni pratiche di posturologia cantieristica.
"Dal punto di vista accademico-didattico il sito è perfetto", illustra il rettore Sporcugna, "e la vicinanza con le osmize ci permette di poter incastrare al meglio anche gli orari dei seminari di Enologia applicata al petess, Psicologia del gnagno e Rinologia del kren".


maldobrie


domenica 11 maggio 2014

Comunicare con le scorregge: ce lo insegnano i pesci

Le scorregge come forma di comunicazione universale.
Finalmente uno dei grandi problemi dell'uomo, quello di trovare un linguaggio comune a tutto il mondo, potrebbe essere risolto.

Ecco qua infatti l'ottimo paper di Magnus Wahlberg e Håkan Westerberg, che studiano come una specie di pesci abbia sviluppato un linguaggio basato sui gas del busdel, aka scorregge: Sounds produced by herring (Clupea harengus) bubble release.

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0990744003000172

Immediato l'interesse del sempre protpositivo Monon Behavior Research Department, che pensa che questo articolo non sia una fartalità, ma vede una chiara correlazione col precedente studio già pubblicato nel quale si dimostra che più si scorreggia, più si è intelligenti.
Essendo le scorregge, come dimostrato da Wahlberg e Westerbergche, veicolo di informazioni, è evidente che chi scorreggia di più dimostra una saggezza al di sopra della norma e vuole generosamente condividerla con gli altri.

E' dunque bene da oggi che tutti facciano più attenzione alle scorregge del prossimo, volatili ma irrinunciabili opportunità di apprendimento.


scorregge
Monon Behavior in the world. La rubrica dedicata ai più importanti studi scientifici VERI che ci hanno praticamente rubato. Maledeti ciò.


http://mononbehavior.altervista.org/polska_rivemo.html

giovedì 8 maggio 2014

Elezioni europee 2014: la candidatura del Monon Behavior

Bon, uficiale. El 25 magio nele schede eletorali ghe sarà anche el simbolo del Monon Behavior Research Deparment: giovanile Capitan Harlock imborezzato su clanfa rossa con scritta Monon Behavior.

Già all'opera i nostri talentuosi grafici e copawriter, ecco in anteprima i manifesti che vedrete affissi sui muri.










http://mononbehavior.altervista.org/polska_rivemo.html

sabato 3 maggio 2014

Il problem solving triestino

Il problem solving internazionale. Un'interessante ricerca di nosesachi ha prodotto questa guida illustrata su come le varie popolazioni risolvono i problemi. Tedeschi, inglesi, mericani, spagnoi, taliani.
Tanto per cambiar, i se gaveva dimenticà dei triestini.

Allora el sempre efficiente Monon Behavior Research Department, dopo un attento studio finanziato dalla Comunità Europea durato circumcirca un anno, ha rielaborato il pupolo, che ora si può dire finalmente completo, ostregheta.



Tra l'altro questo studio fa il paio con la precedentemente pubblicata guida al far le robe alla triestina.
Che utili che semo, ciò.

Prossimo importante progetto: dimostrar l'evidente etimologia dela parola problemone, che, al contrario de quel che tanti pensa, non xe l'accrescitivo dela parola problema, ma deriva invece dalla fusion tra la parola problema e la parola mone.
E riassumi el problem solving alla triestina: i problemi fa diventar mone dei. Andemo in osma e a tirar clanfe, viva l'A e po bon!

P.S. E' tornato il Monon Behavior in edizione ampliata e remasterizata! Lo trovate a soli 5 euri in libreria a Trieste, in Bisiacaria oppure comodamente online a questo link oppure in  versione ebook.