mercoledì 24 giugno 2020

Sport al tempo del coronavirus

La notizia di oggi è che Novak Djokovic ha preso un poco troppo ala legera (nel senso triestin) il coronavirus e ora è positivo a causa del torneo di tennis organizzato negli ultimi giorni.


Urge quindi fare chiarezza sulla sicurezza degli sport estivi, cossa se pol e cossa xe meo no far. Eco qua la lista (Grazie a Davide Stanic per i punti 11-14):

  1. Balon: il giuoco del pallone (vedi serie A) è sicuro basta che non ci siano contrasti, tackle, scivolate, placcaggi, spudoni, toccaballe, cazzaniga, suplex, copini, sotomayor e altri tipi di contatto diretto. 
  2. Balon: ciaparse un balon si può, essendo alcol disinfetta tutto.
  3. Tennis: visto il precedente sarebbe meglio di no, anche la foto qua sopra è abbastanza chiara.
  4. Lavre: va benissimo ma ogni giocatore deve avere le proprie lavre personalizzate col nome.
  5. Porton: stesso discorso. Ognuno col proprio sassetto.
  6. Clanfe: nessun problema ed è possibile anche schizzare le vece per farle rabiar.






  7. Birra pong: va benissimo visto che la pallina finendo nei bicchieri si disinfetta. Ma va versata almeno birra doppio malto.
  8. S'cinche in salita: pericoloso perché le s'cinche, tornando indietro, potrebbero colpire qualche altro giocatore.
  9. Darsela: vietatissimo anche se molto educativo per lo studio delle dinamiche del contagio.
  10. Sesa: possibile solo la variante "la sesa la ga el coronavirus".
  11. Ciclismo: solo se a tappe (in osmiza)
  12. Hula Hop: ottimo per garantire il distanziamento sociale.
  13. Snorkeling: consigliato con la maschera del Decathlon, eventualmente pronta per essere modificata in terapia intensiva per la ventilazione
  14. Materassining extreme: la pratica di addormentarsi sul natante in mezzo al mare facendosi trasportare in Dalmazia dalla corrente con ustione solare e rientro pagaiando con le mani per evitare di attraccare con natante senza targa in terra covid.
  15. Lettura: certo che sì, magari del bel libro de Nella Ulcigrai "Meio un omo ogi e uno doman" :)

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giovedì 11 giugno 2020

I nuovi comandamenti per passare i confini

Confini aperti. Ma nissun sa ben cossa se pol e cossa no se pol far. Ecco però che grazie alle nostre intercettazioni al Ministro degli esteri sloveno Igor Gostilna siamo in grado di fornirvi in anticipo il decalogo di quali saranno gli obblighi da rispettare:


  1. La carne va messa nel regipeto e la trapa nel baul.
  2. Ocio che se ve trema un poco el cul i ve beca subito.
  3. I pupoti dele caramele Pez gaverà tuti la mascherina.
  4. Poderè far benzina ma sicome gaverè tocado cole man la manigheta dopo doverè darghe fogo al distributor per disinfetar.
  5. Controlo dei documenti sul confin a rigorosa distanza de 2 metri. Sarà preparade dele speciali propusnice a forma de aroplanin (aparechio) de carta.
  6. Se rivè in bici dala ciclabile gaverè l'obligo de incanfararve de bire de Flora per disinfetarve prima de rientrar.
  7. Obligo de scarigar la app Immononi.
  8. Per quei che se ferma a magnar, obligo de condir con zivola e ajvar tuto, anca el cafè, sempre per disinfetar.
  9. Se dovè andar a far plin plin, prima de entrar in condoto doverè lavarve le man col disinfetante gel (una volta finido quel, poderè usar l'ajvar anche qua).
  10. In via del tuto ecezionale al posto dela propusnica podè presentar sul confin el belissimo libro "Meio un omo ogi e uno doman", de Flavio Furian e Massimiliano Cernecca. (Sì, questa iera reclàm :P). Lo trovè in libreria o comodamente online qua.

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lunedì 1 giugno 2020

Regolamento Movida 2020

Visto che la movida triestina è ritornata al suo antico splendore nonostante il pericolo coronavirus ancora incombente e soprattutto visti gli ultimi episodi di pupoli e longhi durante le notti brave della muleria, ecco che finalmente abbiamo disposto la nostra proposta di regolamento per ovviare a tutti i succitati problemi e magari zontare qualche virgola in questa lunga frase.

movida triestina
Solita immagine della movida rubada a Andrea Rodriguez

  1. Accesso alla movida triestina permesso solo con mascherine con certificazione very cool. Ocio a quelle futizzate che hanno invece la certificazione very cul.
  2. Se volete fare pupoli, prima munitevi di guanti mono-uso. In caso di pupoli per futili motivi, si possono usare anche quelli mona-uso.
  3. Per limitare gli accessi al cesso che solitamente è luogo angusto e di facile assembramembro, è meglio che i maschietti facciano pissin dal Molo Audace (aka San Carlo).
  4. Per incentivare il punto 3, i locali sono invitati a organizzare delle gare per chi pissa più lontan con in premio spritz, bira e quant'altro.
  5. Vietato tirar sardoni che possono portare a possibili missiamenti che possono portare a possibili contagi. E' permesso tirar sardoni solo se la probabilità di ciapare un due di picche (o un volentieri) come risposta è maggiore del 95%.
  6. Su proposta dei residenti che non vogliono sentire scagazz, in via Torino è vietato parlare con la mascherina tirata su.
  7. La mascherina si può tirare giù solo per bere piccolezze o cordiali acquistati nei locali.
  8. Unendo i punti 6 e 7, in via Torino in pratica dovè star sempre ziti.
  9. Per questioni di sanificazione, possibile bere solo piccolezze con gradazione alcolica maggiore di 60°
  10. Per evitare assembramembri lungo la via, ogni 30 minuti i gestori dovranno organizzare un round del gioco della carega: chi non trova una carega libera dove sedersi alla fine della canzone "Mona sentite, mona sentite!" dovrà andare a casa.
  11. Unico look ammesso quello suggerito da Nella Ulcigrai nel suo bellissimo libro "Meio un omo ogi e uno doman", che si trova in libreria e negozi di souvenir nonché online qua. (E anche ogi gavemo messo la reclàm :D )

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