Pare infatti che non dappertutto gli atomi rispettino la classica divisione in neutroni, protoni ed elettroni, ma che in certe parti del mondo queste particelle siano sostituite da robette endemiche che ne influenzano il comportamento.
L'approfondimento della scoperta ovviamente è rimandato al grande evento di luglio, ma per ora il Monon Behavior Research Department è riuscito a carpire un'anteprima grazie un ottimo lavoro di spionaggio accademico protocollato sotto il nome in codice "Rubar con l'ocio".
In soma dele some, pare proprio che Trieste sia una di queste eccezioni. Forse la più interessante.
Ecco la struttura degli atomi triestini:
Come (quasi) tutti si saranno accorti subito, manca una delle tre particelle classiche: l'elettrone. Quela che ghe cori intorno al nucleo come un mona, per capirse. L'atomo triestino è costituito da:
Proton, neutron e orcotron.
L'orcotron è molto più lento e scazzato del normale eletron. Compie un giro completo attorno al nucleo in ben 4 secondi, il tempo necessario a scandire la sacra formula "Cossa cori che te cori co no cori che te cori" (se accostate un potentissimo microfono a qualunque atomo triestino, scoprirete che in effetti questa frase è percepibile).
Da qui nasce la famosa indolenza, inoperosità e noxecoionismo dei triestini.
No se pol far niente, gavemo proprio EL SCAZZO ATOMICO.
In zonta, il ricercatore triestino Fabrizio Cupardo ha anche trovato un isotopo radioattivo dell'Indio, il Codindio, che decade emettendo proprio orcotron ad altissima energia.
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