lunedì 18 luglio 2016

Arriva Pokemonon GO, la versione per triestini e furlani del gioco dei Pokemon

Vista la Pokemon GO mania, il nostro Z&S (Zoghets and Strafanics) Department non poteva esimersi dall'elaborare subito una app applicata a noialtri triestini e furlani.

Eccoci dunque a presentare POKEMONON GO, la versione del zogheto che farà impazzire il Friuli Venezia Giulia.


Il Pokemonon lanfur Onorio dispica Piazza Grande prima di venir catturato.
Come funziona? A inizio gioco bisogna impostare la propria popolazione, se triestini o friulani.
Dopodiché, a seconda della scelta, bisognerà andare a caccia di lanfur o di uci sfruttando la realtà aumentata, catturarli, allenarli e sfidare gli altri giocatori.

Come riconoscere e CATTURARE lanfur e uci? Esistono molti trucchi, tra i più usati quello di domandargli un nero. Se il Pokemonon vi darà un caffè, è un ucio. Se vi darà del vino, è chiaramente un lanfur. Attenzione che solo i Pokemonon lanfur si fanno catturare volentieri. I Pokemonon uci quando dicono volentieri non fanno mai un clinz.
Il Pokemonon lanfur è inoltre facilmente attirabile usando lo strumento pannocchia. Per il Pokemonon ucio ci vuole invece il kren.
Inutile inoltre cercare Pokemonon uci nei luoghi di lavoro. Fate prima a setacciare Barcola e osmize.

I Pokemonon vanno successivamente ALLENATI
Un buon allenatore di Pokemonon sa che solo i lanfur accetteranno di essere sottoposti a continue sedute di lavoro. L'importante è acquistare il prima possibile l'estensione blestemis in modo che possano dar sfogo a tutta la loro fantasia zoofila.
I Pokemonon uci vanno invece motivati con un sistema di continue promozioni nella scala gerarchica delle bobe. Il Pokemonon ucio appena catturato sarà ancora un cagainbraghe o mocoloso, e solo col giusto mix di clanfe, spritz e scontrosa grazia potrà arrivare al rank di legera, nagana o bobazza marza.

E poi si arriva agli SCONTRI con gli altri giocatori.
Importante scegliere bene quale tattica usare, se conviene il "VIEME, VIEME" seguito da repentini passi indietro o la battaglia de porconi industriali o ancora il "FAZEVO MEO MI".
Attenzione che spesso uno scontro fra Pokemonon uci si risolve in un NOSEPOL, quello tra due Pokemonon lanfur in un coma etilico.

Cossa se vinzi? Gorizia. Che non c'entra niente, ma già nel gioco originale Pokemon Go se vinzi Gorizia. E quindi anche qua. I la ga tuti con Gorizia.

Bon, that's all.
Il giuoco è scaricabile mandandone in anticipo 100 euri. Merita!


giovedì 14 luglio 2016

I dieci must dell'estate triestina

Il triestino, d'estate, tende ad un'ottimizzazione del proprio tempo ancora migliore di quella solita, trascurando ancor maggiormente il proprio lavoro.
L'attento osservatore friulano si chiederà come il triestino riesca a diminuire ancora di più il suo già minimo tasso di produttività. La risposta è semplice. I triestini, d'estate, hanno delle attività che vanno assolutamente svolte, pena il ritiro della cittadinanza.
Ecco i dieci must dell'estate triestina: 

  1.  Andare al bagno almeno una volta a settimana, indifferente se prima/dopo o meglio ancora durante il lavoro. L'importante è non mettersi la crema che xe roba per fioi e sfoggiare la propria abbronzatura con amici, colleghi e furlani.
    [Don't try this at home. Meteve la crema che co'la salute no xe de scherzar  ]
  2. Stamparsi, meglio se a spese del datore di lavoro, il calendario delle sagre e osmize, e testare in ciascuna birra, omboli e cevapcici per poter produrre la classifica finale.
  3. Accertarsi della copertura del cellulare per poter far longhi sul gruppo facebook "Te son de Trieste se..." anche al mare.
  4. Partecipare attivamente alla movida triestina™ in via Torino, imbriagarse, esser molesto per poi tornare a casa non ricordando nulla. Il giorno dopo, indignarsi della situazione movida triestina™ in via Torino, perché ai suoi tempi no iera cussì.
  5. Far sfoggio di scontrosa grazia con i turisti.
  6. Allenarsi per la dodicesima edizione dell'Olimpiade delle clanfe, spacciando la panciata colossale che lo attende per un nuovo tuffo di propria invenzione.
  7. Allenarsi in bicicletta per la Rampigada Santa, porconandoghe alle auto che lo disturbano mentre cerca di stabilire il suo record. Mollata la bici e ripresa l'auto, ripercorrere Scala Santa, porconandoghe ai ciclisti che ne ostruiscono il passaggio.
  8. Andare due settimane in ferie in un luogo in cui "go comunque parlà sempre in triestin perché col triestin te se rangi par tuto".
  9. Andare a Barcola in Pineta, incanfararsi di birre in baracchino e a ora di cena, ancora in costume, ordinare una pizza per asporto chiedendo di farsela portare "là dela fontana". 

  10. Lamentarsi del caldo al terzo giorno di caldo, della bora al secondo giorno di bora e della pioggia al primo giorno di pioggia. L'andamento meteo ideale dunque sarebbe: sol - sol - bora - piova notturna - sol - sol - bora - piova notturna e così via. Al che il triestino si lamenterebbe per la monotonia di queste stagioni che non sono più come quelle di una volta.
  11. Bonus reclàm: ciorse in libreria un dei belissimi libri Monon Behavior per legerseli con calma a Barcola. Tipo "Le disgrazie del tran de Opcina" o "Meio un omo ogi e uno doman".
E per restar agiornado cole monade, iscrivite ala monadesletter:






giovedì 7 luglio 2016

Francia-Germania: le formazioni

E dopo Francia-Islanda, ecco le formazioni della partita di stasera, Francia-Germania!



GERMANIA

KIFEL: portiere abilissimo, non fosse che ciapa una valanga de balini tra le gambe. 

SLAIF: terzino dalla spinta potente, anche se inspiegabilmente si arresta di colpo una volta giunto vicino al centrocampo, a volte lasciando anche segni di sgommata sull'erba.

STRUDEL: centrale pesante, un avversario spesso difficile da mandar giù.

TARTAIFEL: stopper vecchia scuola, fa collezione di cartellini rossi.

SPRITZ: effervescente terzino destro, con lui in campo è un calcio tutto bollicine.

BUBEZ: roccioso mediano tuttofare, la sua partita comincia già negli spogliatoi quando prepara tutto per i compagni di squadra, e finisce la sera, dopo che ha rimesso tutto in ordine. Lontano parente dell'islandese ZACHETESON.

KUGULUF: incontrista spesso contestato per gli interventi troppo dolci.

KIMEL: gioca a spizzico. L'accoppiata a centrocampo con KUGULUF è indigesta a molti, ma gusti xe gusti e il Mister li garba entrambi.

STRUNZ: diventato famoso grazie a Trapattoni, da allora è titolare inamovibile. Nessuno sa in che ruolo giochi, e se effettivamente giochi. Strunz!

WITZ: fantasista tedesco. Definizione da molti considerata un ossimoro. Oppure, appunto, un witz.

CLONZ: centravanti di peso e sfondamento, famoso per il suo inelegante tiro al volo col quale colpisce tibie, femori, cocai e in qualche modo anche il pallone. Segna ed esulta ruttando.

Allenatore: KUCER

In panchina: SPARGHER (il suo destino è quello di scaldare la panchina per sempre), KREN (dal gioco molto affine al giapponese WASABI), KRAPFEN (molto cresciuto da quando si allena a Trojane)TRAIBER (generalmente sostituto di BUBEZ)SLUC (ala sempre a rischio etilometro), RUCSAK (molto stimato dai compagni che gli affidano sempre le cose da portare).



FRANCIA (sempre quei del'altra volta)

VISAVÌportiere leggendario, sa tener fronte a ogni evenienza senza mai girarsi dall'altra parte. 

REMITUR: libero talmente libero che non si capisce cosa stia facendo. Di solito un bel casino.

PLAFON: centrale che sovrasta tutti grazie alla sua altezza.

MONET: terzino di scarso acume ma che non paga mai dazio.

TULULÙ: gioca sulla fascia opposta di Monet, ma ne condivide le capacità mentali. 

SAFER: regista davanti alla difesa, conduce il gioco in maniera magistrale.

IMBUNÌ: incontrista di peso, capace di costipare qualsiasi azione avversaria.

SPIGHET: ala esile e veloce, un laccio che lega centrocampo e attacco.

LACAGHEREAUX: trequartista più sregolatezza che genio, spesso si perde in manovre azzardate.

PETES: centravanti di spirito dotato di un invidiabile dribbling ubriacante.

COCON: ala modaiola e di gran classe, ha un'innata suocerafobia.

In panchina: S'CIOPÀ (ala poco equilibrata)RINCOIONÌ (in perenne ballotaggio con Monet e Tululù), SFINÌ (trequartista dalla scarsa resistenza)ZIGULÌ (al limone -duro- e vai in gita pien de mone)SCAPELOT (sempre a rischio squalifiche), SBAIEREAUX (una sicurezza. Dell'insuccesso).


P.S. Grazie a Chiara, Erika, Francesca, Alex e Pasta, presenti all'ispirante Francia-Islanda.


Eh bon, no resta che legerse un poche de robe sul meraviglioso mondo del balon a 7 triestin su "Mati drio el balon", in tute le librerie e negozi più boba de Trieste e dintorni nonché online nela botega dei libri triestini.

 

E per restar agiornado cole monade, iscrivite ala monadesletter:


sabato 2 luglio 2016

Islanda-Francia: i convocati

Islanda-Francia, ultimo quarto di finale. Ecco i convocati delle due compagini.





FRANCIA

VISAVÌ: portiere leggendario, sa tener fronte a ogni evenienza senza mai girarsi dall'altra parte. 

REMITUR: libero talmente libero che non si capisce cosa stia facendo. Di solito un bel casino.

PLAFON: centrale che sovrasta tutti grazie alla sua altezza.

MONET: terzino di scarso acume ma che non paga mai dazio.

TULULÙ: gioca sulla fascia opposta di Monet, ma ne condivide le capacità mentali. 

SAFER: regista davanti alla difesa, conduce il gioco in maniera magistrale.

IMBUNÌ: incontrista di peso, capace di costipare qualsiasi azione avversaria.

SPIGHET: ala esile e veloce, un laccio che lega centrocampo e attacco.

LACAGHEREAUX: trequartista più sregolatezza che genio, spesso si perde in manovre azzardate.

PETES: centravanti di spirito dotato di un invidiabile dribbling ubriacante.

COCON: ala modaiola e di gran classe, ha un'innata suocerafobia.

In panchina: S'CIOPÀ (ala poco equilibrata)RINCOIONÌ (in perenne ballotaggio con Monet e Tululù), SFINÌ (trequartista dalla scarsa resistenza)ZIGULÌ (al limone -duro- e vai in gita pien de mone)SCAPELOT (sempre a rischio squalifiche), SBAIEREAUX (una sicurezza. Dell'insuccesso).


ISLANDA

PETESSON: punto di forza della squadra. Abilissimo nel ciapar baloni, resiste anche alle mine fotoniche. Porta i guanti anche in osmiza per paura che i calicetti gli scivolino dalle mani.

MONASON: roccioso centrale, non brilla per lucidità mentale.

SCORESON: veloce come il vento ma pieno di sé, si dà troppe arie. Si ritiene abile nelle punizioni, ma le spara un po' loffe. Spesso sbaglia e tira bianche, ma ancor più spesso tira nere.

SCOVASON: oriundo bisiaco, abilissimo nello spazzare la propria area.

FRACASSON: instacabile motorino di centrocampo, ultimamente un po' ingolfato e quindi produttore di rumori molesti.

CLACSON: degno compagno di reparto di Fracasson, per un centrocampo a mille decibel e diecimila decibrut. Non le manda a dire e le suona un po' a tutti.

TRAVERSON: ala specializzata nei cross al centro. I pochi tiri che prova, terminano tutti sulla... bon dei tropo facile.

SCASSON: tuonante tornante, quando viene giù lascia gli avversari in panne come pulcini bagnati. Tuttavia dura pochissimo

RUSSON: trequartista ma dal piede ruvido.

BUSON: Centravanti di sfondamento passivo, ama giocare spalle alla porta.

PISSON: Seconda punta agile come una susta (mola), non vede l'ora che arrivi l'intervallo.

In panchina: DOTESON (in costante ritardo), CHITESON (costretto a giocare con una maschera per una frattura al naso), SPUSSON (esterno sinistro immarcabile), CRAGNOSON (roccioso centrale allergico all'acqua), PARKINSON (trequartista dalle movenze ubriacanti), SUMADARTSON (uomo dei pronostici contrari), SANSON (stopper sovrappeso convocato in quanto parente dello sponsor), MONSON (tornante veloce come il vento), STRAMUSON (perennemente squalificato), ZACHETESON (sempre il più vicino alle borracce).

Non convocato: SCARSON (per ovvi motivi).

P.S. Grazie a tutti i fantasiosi commentatori che hanno dato più di qualche spunto :)

P.P.S. Ou, BARKOLANA xe za nele librerie e negozi de zoghi più bobe de Trieste!




mercoledì 29 giugno 2016

I cocai rubapanini

Cocal

Carte del frico, approfondimento culturale numero 17/82.

Pupolo di Erika Ronchin


El cocal è il gabbiano, a Trieste. Per la precisione, il gabbiano reale, perché il gabbiano comune, meno comune in realtà di quello reale, xe più cocolo.
El cocal si contraddistingue per la sua rinomata sgaiezza, cosa che lo rende protagonista anche del termine incocalì, ovvero rincretinito.
Va tuttavia considerato che el cocal in realtà è abilissimo nell'adattarsi ad ambienti in parvenza ostili, come la Trieste patria della scontrosa grazia e del remengo.
Così, è notizia di oggi, i cocai hanno imparato a ciularghe la marenda ai fioi, con abilissimi attacchi aerei, e chi ghe la caza a lori.


Ricordiamo anche l'utilità dei cocai nell'analisi della bora in base al spellacchiamento del cul.

I cocai sono anche protagonisti di una mitica canzone dei Gli I The Betolers (e anche de una dei Sardoni Barcolani Vivi, ma non è online):


Nel gioco FRICO la carta Cocal è una carta fregona: si può rubare una carta all'avversario. Come da articolo, è in combo con la carta Pedocin. Se giocate assieme valgono anche 5 armate di rinforzo.





martedì 28 giugno 2016

FRICO behind the scenes

Per i più curiosi, ecco finalmente la collezione completa dei video di come nascono le scatole di FRICO.

LE CARTE
Per prima cosa arrivano le carte. Gavemo le carte!
40 carte friulane e 40 triestine. Per 1000 scatole.
Quindi arrivano ben 80.000 carte.
La prima cosa da fare è scontornare gli angoli, visto che al momento sono rettangolari.
Ecco dunque l'autore Diego Manna all'opera!



Dopodiché, le carte, che al momento sono divise per soggetto, andranno organizzate nei mazzetti finali. Un bel lavoro di ingegno e di squadra della muleria de Bora.La!



Benon.
Per fortuna LE PEDINE arrivano già pronte e tagliate. Pronti anche i DADI e il TABELLONE.
Quindi cosa manca?

LE SCATOLE!
Che arrivano distese come i cartoni della pizza.
Ecco quindi l'autrice Erika Ronchin alle prese con la costruzione delle scatole:



Bon, gavemo tuto!
Non resta che assemblare tutto assieme e la scatola di FRICO è finalmente pronta!
Eccoci!

 E dopo non resta altro che andare su Raitre a presentare il gioco ;)

 


mercoledì 15 giugno 2016

Ciacole al Pedocin: giovedì la presentazione!

Eccoci!
Tutto è pronto per il ritorno del Pedocin!
Micol Brusaferro e Chiara Gelmini presenteranno domani giovedì 16 giugno alle 18.00 al chiosco Lanterna (al Pedocin, insomma), il secondo capitolo della saga dedicata agli aneddoti sullo stabilimento balneare più famoso di Trieste.
E come poteva chiamarsi se non...

CIACOLE AL PEDOCIN!

Il libro si troverà da venerdì (ma se andè sabato xe più sicuro) in tutte le librerie di Trieste e dintorni al costo di 5 euro.
Per chi volesse, è già online la versione ebook.
Bon, vegnì doman dei, ghe xe anche el rinfresco ala fine! Un poco de spritz e qualche sbecolez. Anzi, qualche sbecolecchio!
Per adesso... una bela anteprima!





LEZIONI DI MODERNITA' NONNA-NIPOTE


- Nonna devi imparare qualche termine moderno, vediamo se ti ricordi. Ripassiamo. Cos’è il tablet?
- Quela roba tipo tavoleta che te passi sora el dito e cambia pagina.
- Ok, circa, può andare. Se sono al Pedocin e mi faccio un selfie cosa vuol dire?
- Che te struchi el boton del telefonin per farte le foto sola.
- Se dopo il selfie uso i filtri per Instagram?
- Xe quando te usi quela magia che me piala le rughe intela foto.
- Se lavoro al computer e uso il mouse ti ricordi cos’è?
- Sì, xe el sorzo col fil per comandar el computer.
- Brava. E se ti dico stai attenta che sto per attivare la webcam?
- Che te sta per girar un film col telefonin che me riprendi come al cinematografo.
- Ok. E cosa vuol dire smartphone?
- Ahia xe dificile... smart fon... qualcossa... per sugar i cavei!