L'attento osservatore friulano si chiederà come il triestino riesca a diminuire ancora di più il suo già minimo tasso di produttività. La risposta è semplice. I triestini, d'estate, hanno delle attività che vanno assolutamente svolte, pena il ritiro della cittadinanza.
Ecco i dieci must dell'estate triestina:
- Andare al bagno almeno una volta a settimana, indifferente se prima/dopo o meglio ancora durante il lavoro. L'importante è non mettersi la crema che xe roba per fioi e sfoggiare la propria abbronzatura con amici, colleghi e furlani.
[Don't try this at home. Meteve la crema che co'la salute no xe de scherzar ] - Stamparsi, meglio se a spese del datore di lavoro, il calendario delle sagre e osmize, e testare in ciascuna birra, omboli e cevapcici per poter produrre la classifica finale.
- Accertarsi della copertura del cellulare per poter far longhi sul gruppo facebook "Te son de Trieste se..." anche al mare.
- Partecipare attivamente alla movida triestina™ in via Torino, imbriagarse, esser molesto per poi tornare a casa non ricordando nulla. Il giorno dopo, indignarsi della situazione movida triestina™ in via Torino, perché ai suoi tempi no iera cussì.
- Far sfoggio di scontrosa grazia con i turisti.
- Allenarsi per la dodicesima edizione dell'Olimpiade delle clanfe, spacciando la panciata colossale che lo attende per un nuovo tuffo di propria invenzione.
- Allenarsi in bicicletta per la Rampigada Santa, porconandoghe alle auto che lo disturbano mentre cerca di stabilire il suo record. Mollata la bici e ripresa l'auto, ripercorrere Scala Santa, porconandoghe ai ciclisti che ne ostruiscono il passaggio.
- Andare due settimane in ferie in un luogo in cui "go comunque parlà sempre in triestin perché col triestin te se rangi par tuto".
- Andare a Barcola in Pineta, incanfararsi di birre in baracchino e a ora di cena, ancora in costume, ordinare una pizza per asporto chiedendo di farsela portare "là dela fontana".
- Lamentarsi del caldo al terzo giorno di caldo, della bora al secondo giorno di bora e della pioggia al primo giorno di pioggia. L'andamento meteo ideale dunque sarebbe: sol - sol - bora - piova notturna - sol - sol - bora - piova notturna e così via. Al che il triestino si lamenterebbe per la monotonia di queste stagioni che non sono più come quelle di una volta.
- Bonus reclàm: ciorse in libreria un dei belissimi libri Monon Behavior per legerseli con calma a Barcola. Tipo "Le disgrazie del tran de Opcina" o "Meio un omo ogi e uno doman".
11°: "Me stago organizando per la Barcolana. Ma no te digo gnente, te me vederà in tivù e sui giornai". Sentida , giuro, con le mie orece!!!
RispondiEliminaAnche mi son triestino....
RispondiEliminaHello mate great bllog
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