Eh niente. Oggi sul Piccolo la prima pagina ci informa che i cocai a Trieste aumentano del 10% l'anno.
Da cosa è dovuta questa esplosione? Diverse le possibili concause:
Campagna mediatica ultravirale pro cocai. Grazie a facebook e alle moderne tecniche di marketing, è evidente che moltissimi cocai del mondo hanno scelto di venire a vivere qua. Ecco il manifesto di Paolo Rovis che invita i cocai a visitare la nostra città.
Bontà culinarie: i cocai ben sanno che al Pedocin xe ulmo de vece a cui puoi facilmente fregare i panini de porzna senape e cren. I più educati, comunque, fanno la fila in mensa.
Divinità: Ebbene sì, da secoli i cocai sono alla ricerca delle proprie figure mitologiche. Solo a Trieste da poco hanno scoperto finalmente l'esistenza del leggendario cocal bicipite, come conferma la foto di Demetrio Damiani.
Omaggi musicali: i cocai sono protagonisti di molte canzoni popolari, tra cui una dei Sardoni Barcolani Vivi e queste de Gli I The Betolers:
Omaggi letterari: ben tre cocai sono tra i protagonisti del bellissimissimissimo best seller L'osmiza sul marecon altrettante storie, a dimostrazione che questi usei hanno anche una notevole importanza culturale per la città.
Omaggi linguistici: Trieste è l'unica (bu, forse, ma chi se frega) città ad avere addirittura un aggettivo dedicato a questi usei: incocalì.
Eh bon, gnente, la Segnalazione top di oggi è questa: el pedon (giovinastro chiaramente) che se lancia in strada e investi un auto. Go visto robe che voi furlani no podessi gnanche imaginar!
Care segnalazioni, la rubrica con le segnalazioni più cool di Trieste.