giovedì 15 dicembre 2016

Nosepolis, la città del no se pol

Secondo racconto in anteprima tratto da L'osmiza sul mare, il libro regalo di natale più cocolo del mondo. Dopo la storia comica di Arsalan, il genio moderno, ecco la storia di Nosepolis e Bondeifemo, due città vicine geograficamente ma lontane per mentalità.

Questa è una delle ventitré storie contenute nel libro, che è appunto una raccolta di racconti di generi diversi, narrati dagli strampalati personaggi che troveremo ai tavoli dell'Osmiza sul mare.
Lo trovate in libreria a 10 euro o comodamente online a questo link.

LE CITTA' DEI PRO E DEI CONTRO
Il racconto dell'anziano coi baffi

Quella che vi racconto è una storia antica, molto antica. Parla di due città, Nosepolis e Bondeifemo, geograficamente vicine, ma culturalmente molto distanti.
Nosepolis era famosa per essere la città del no se pol, del non si può. Il perché era presto detto. Ogni volta che veniva proposta una nuova iniziativa, subito c’era chi organizzava dei comitati contrari, e ben presto ci si ritrovava tutti in piazza a protestare. C’era chi era contro perché il progetto gli arrecava un danno, chi perché cambiava le proprie abitudini, chi perché andava a intaccare il suo portafoglio e c’era infine chi era contro per principio, perché, diceva, “Se finora è andato bene così, non c’è motivo di cambiare”. Esisteva, a dirla tutta, anche un’ala moderata, che non si dichiarava totalmente contraria alle novità, ma seguiva l’equilibrata linea di pensiero riassunta dal motto “Quando si fanno le cose, bisogna farle perfette, altrimenti è meglio non farle”. Spesso, durante le manifestazioni contro, lo scherno raggiungeva un livello molto alto, e in numerose occasioni si arrivava addirittura agli insulti.
La città vicina, Bondeifemo, era invece l’esatto opposto. Ogni giorno c’era chi proponeva dei progetti e delle iniziative inedite, spesso anche strane. E subito si organizzavano manifestazioni pro.
Erano le città dei pro e dei contro.
Col passare del tempo la città dei contro cominciò inevitabilmente a soffrire di un certo immobilismo. Tutto era perennemente uguale a se stesso, e Nosepolis stava pian piano chiudendosi nel limbo dell’obsolescenza.
La città dei pro, invece, non solo realizzava i progetti via via proposti, ma addirittura favoriva gli incontri e lo sviluppo quotidiano di idee sempre nuove. Perché alle manifestazioni pro si respirava uno stimolante spirito collaborativo, e spesso le persone si scambiavano opinioni su come migliorare ulteriormente la realizzazione di un progetto, o si proponevano in prima persona per dare il proprio contributo. Insomma, si respirava un’aria di continuo sviluppo.
Finché arrivò il progetto vento.
A quei tempi, il vento non esisteva. Esistevano le correnti del mare, quelle sì. Ma il vento no, era qualcosa di sconosciuto, almeno nelle due città dei pro e dei contro.
Un giorno un mercante giunto da un mondo lontano si presentò ai due sindaci, dicendo loro che gli sarebbe piaciuto trasferirsi in quelle terre, che trovava così ricche di fascino. E per impreziosire la propria richiesta, offrì loro un dono: il vento. Ma il vento era uno solo, o c’era o non c’era, per cui serviva il benestare di entrambe le città per poterlo accettare.
Subito gli abitanti della città dei pro organizzarono una manifestazione a favore del vento. Una novità così stimolante diede immediatamente la stura alla loro fantasia, e già c’era chi ne decantava i possibili utilizzi, per la costruzione di nuovi mezzi di trasporto o come fonte di energia per i mulini.
Gli abitanti della città dei contro, di rimando, scesero in piazza a manifestare contro il vento. Un elemento dalla tale forza e imprevedibilità non poteva portare con sé nulla di buono. E se anche qualcosa di buono ci fosse stato, finora ne avevano sempre fatto a meno, quindi tanto valeva continuare così, senza rischi di sorta, fedeli alle loro abitudini consolidate.
La situazione sembrava dunque trovarsi in uno stallo difficilmente superabile, viste le posizioni diametralmente opposte delle due popolazioni.
Finché uno dei cittadini più carismatici di Nosepolis disse che in un’occasione così importante, con addirittura un’altra città da convincere riguardo alla malvagità della prospettata novità, i soliti slogan e insulti non erano sufficienti, ma andava messo in atto un gesto di disprezzo estremo. Pisciare sull’iniziativa altrui, questo andava fatto.
E così fecero. Al mio tre, disse il cittadino carismatico. E al suo tre tutti gli abitanti della città dei contro orinarono contro il vento.
Le conseguenze di quel gesto di scherno sono facili da immaginare.
Da quel giorno gli abitanti della città dei contro compresero che forse organizzare sempre manifestazioni contro non era la strada migliore verso il progresso. E così, piano piano, come in tutti i grandi cambiamenti, la mentalità della città si trasformò, e anche Nosepolis divenne più aperta alle novità.


Bon, e adesso non vi resta che andare a comprare il libro e regalarlo a tutti! 
BON DEI FEMO! ;)

L'Osmiza sul mare lo trovate in tutte le librerie di Trieste e Bisiacaria a 10 euri.
Oppure comodamente online a questo link.
O anche in formato ebook.

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