lunedì 30 dicembre 2019

Almonacco triestino 2019

Puntuale come el squaraus, ecco l'almonacco triestino 2019 con le avvincenti notizie mese per mese :)

GENNAIO
Si apre il 2019 con l'augurio del Sindaco affinché ogni giorno sia sempre interessante.


Grande scoop su Trieste Cafè per il compleanno del pesce rosso dell'assessore al Quant'altro.

FEBBRAIO
Esce il Manuale della boba de Borgo e diventa subito un best-seller. In consiglio si propone di modificare il cartello della città in "Trieste - città delle bobe".
Grande scoop su Trieste Cafè per Siora Jole che sul gruppo facebook "Quei dela quela" critica Nella per la jota senza luganiga.


MARZO
Nasce White Cocal Press, la casa editrice triestina che pubblica robe super cocole coi marchi Bora.La e Monon Behavior, iuppi! #followthewhitecocal
Grande scoop su Trieste Cafè per Magris che ieri ha messo due cuciarini di zucchero nel caffè invece che uno.

APRILE
Pupoli, longhi bruti, polemiche e gnegnegne per la decisione (poi ritirata) della Miramar Trieste di escludere i professionisti africani dalla corsa.
Subito il Movimento Organizzato per la Nazione Alabardata (MONA) approfitta della notizia per proporre piuttosto l'esclusione dei furlani dalla città di Trieste.
Grande scoop su Trieste Cafè per via dell'onomastico del peluche del can del'assessor al Cotecio.

MAGGIO
Di Finizio si arrampica sull'Ursus, battendo sul tempo la folta concorrenza per un posto in prima fila da cui guardare l'Olimpiade dele clanfe di luglio.
Grande scoop su Trieste Cafè per il commento dell'esperto Toio sulla discrepanza storica tra giorni e luganighe.

GIUGNO
Si gioca a Trieste la mitica partita Svevo vs Joyce, terminata ai rigori con la vittoria della prima compagine, futizando (la squadra di Joyce infatti tira un rigore in meno). Ecco gli highlights.

Grande scoop su Trieste Cafè per la pericolosa inchiesta su Ciano Sporcugna che fa i spritz cola rogaska spacciandola per radenska.

LUGLIO
Arrivano le nuove disposizioni comunali sul nosepol a Barcola, esposte su un elegante supporto arricchito da solerte dito inquisitore.


Ne approfitta Franca Porfirio per estendere l'ordinanza a tanti quant'altri.
Grande scoop di Trieste Cafè sulla qualità dei baloni supertele doprati a Barcola che ne rendono la balistica di difficile studio.

AGOSTO
Nasce  Trieste la festa del Quant'altro. "Fin desso iera tuti boni de usar el 'quel' nei propi discorsi", commenta Dipi, "ma è solo grazie a noi che le possibilità di parlare alla cittadinanza si sono moltiplicate in maniera esponenziale, grazie al 'quant'altro'. Questa festa è dedicata a tutti i modi di dire triestini, che sia el quel, el voio, el volentieri, el quant'altro e quant'altro."
Grande scoop di Trieste Cafè, unica testata a dare la coraggiosa notizia che l'assessore al Cucherle ha fatto il caffè con la cogoma senza lavarla prima, come imparato da Stelio sul gruppo facebook "se stava meo co se stava pezo".

SETTEMBRE
Arriva la statua del Vate. Ma, in pandàn col Ponte Curto, xe curta anche quella. Poco male, la cosa viene risolta con una bella zonta soto i pie.
Grande scoop di Trieste Cafè che dà notizia che el frate no ga ancora ritrovado la zavata. Chi la ga trovada?

OTTOBRE
Torna finalmente il tran de Opcina. Per ora solo inversione letteraria però, grazie al bellissimo cocolissimo e quant'altrissimo libro "Le disgrazie del tran de Opcina", ambientato in una Trieste del futuro sotto il dominio furlan in cui 5 ragazzini dovranno seguire un'antica profezia che li porterà sino all'inferno triestino, nei gironi della bora, delle bobe e delle commesse ranzide...
(Sì, questa iera reclam hehehe)
Grande scoop di Trieste Cafè che svela dopo accurata ricerca storico bibliografica che il significato in latino di sine è "senza". Subito il titolone-viz: El tran xe sine sine.

NOVEMBRE
Fabio Tuiach si risente e decide di andare nella legione straniera. Lì però fa l'amara scoperta che ci sono troppi stranieri e allora torna indrio.
Grande scoop di Trieste Cafè per il compleanno della pulise del gatto dell'assessore al Petess. "Bibolo (il gatto) si grattava tantissimo all'inizio", commenta l'assessore, "ma poi gli ho ligato le zate come un salame cussì che non può più fare del male a Grizoleto (la pulise)".

DICEMBRE
Arrivano finalmente gli albereti di Natale! Arrivano dalla Croazia, incasinando Manlio Cociancich che aveva già pronta la polemica pensando fossero i soliti alberi furlani. Fuorviante anche la nuova stella cometa, montata al contrario. "I fa ste robe solo che per insempiar la gente", commenta Siora Eta.
Grande scoop di Trieste Cafè che indriza la cometa storta pubblicando per sbaglio la foto di Piazza Unità al contrario.

sabato 21 dicembre 2019

La pioggia e il pipistrello di Piazza Foraggi

Approfittiamo dell'ottima giornata di pioggia per un'anteprima dal nuovo libro della collana Strafanici:
"Animali triestini e dove trovarli", di Giulio Giadrossi e Chiara Gelmini, raccolta di filastrocche sugli animali che popolano i rioni triestini e non solo. Dal Gufo di Rozzol (che bubola solo se la triestina fa gol) a Enrico il gallo di Sgonico (che si recò in Friuli per assaggiare il frico).
Il libro si trova in tutte le librerie più bobe nonché online in tutto il mondo qua.

Ecco dunque a voi

IL PIPISTRELLO DI PIAZZA FORAGGI

Il pipistrello di piazza Foraggi
lo incontri spesso se sei nei paraggi,
di notte plana sul soffitto di roccia
non riesce a dormire perché cade una goccia,
insonne vaga con altri pipistrelli
a suonare citofoni e campanelli.



lunedì 9 dicembre 2019

Piovi piovi la gata fa i ovi

Gnente, in sto giorno de piova, incuriosidi dela famosa filastroca dele none:

Piovi piovi
la gata fa i ovi

gavemo fato un poca de ricerca e...

La filastroca originale xe tuto altro.
TRAUMA INFANTILE!

Comunque, la vera fa cussì:

Piova, piovisina,
la gata va in cusina
la rompi le scudele
giusto le più bele
la trova un confeto
la cori soto el leto
el confeto iera duro
la salta sul muro
el muro iera roto
la ga saltà sul pozo
el pozo iera pien
la ga saltà sul fien
el fien se ga impizà
e la gata se ga brusà

E l'ovo? Bu.
No ne piasi sai el finale de sta version però, cussì proponemo de cambiarla in modo de far contenti tuti:
[...]
la ga saltà sul pozo
el pozo iera pien
la ga saltà sul fien
el fien però se movi
e la gata la fa i ovi

Opalà. Gavemo serado el cercio.
Bon, e desso butemo dentro za che ghe semo un poca de reclam:

Piovi piovi,
la gata la fa i ovi
la cori la se movi
a cior i ociai novi
per leger, tuta ninina
Le disgrazie del tran de Opicina
che ghe fa sai alegria
e lo trovè in libreria
Xe un regalo sai scaltro
per Nadal e quant'altro.





venerdì 8 novembre 2019

Osmiza, da oggi obbligatorio il dispositivo anti abbandono del petess

Quante volte vi è capitato di notare al tavolo vicino (no al vostro perchè savemo che nissun de voi faria mai una roba simile!) gli avventori andarsene lasciando -udite udite- la fiasca de vin meza svoda?



Bene, dal 8 novembre 2019 questo sacrilegio non sarà più praticabile perché finalmente il Ministero delle Robe Importanti ha introdotto l'obbligo per le osmize di dotarsi del Dispositivo Anti Abbandono del Petess.
Un semplice galleggiante elettronico collegato alla bozza misurerà il livello del vino. Gli avventori, al loro ingresso in osmiza, saranno tutti dotati del rilevatore MUSCZA (Meio Un Sentite Che Zento Alzite), a forma inconfondibile di supposta, che rileverà la loro posizione (sentai o in pie). 
Quando tutti gli avventori di un tavolo si alzeranno in piedi, pronti ad andarsene, se il galleggiante rileverà ancora vino nella bozza scatterà l'allarme.
"Un modo sai sgaio per evitar i sprechi", commenta Stelio, titolare dell'osmiza Nafta, "nissun gaverà el coragio de alzarse e ris'ciar che i altri vedi che i va via lassando vin intela boza".
Contenti anche gli avventori, anche se ci sono delle riserve perché non è ancora chiaro dove dovrà essere inserito il dispositivo MUSCZA.
Scettico Furio Bombardin: "Mi no me xe mai capitado de dimenticarme vin intela boza, xe de esser propio mone. Un do volte go dimenticado mio fio in osma, ma dopo co son tornado ciorlo do giorni dopo el iera ancora più contento".

Bon e desso reclam:
Ricordeve che xe in libreria el novo libro "le disgrazie del tran de Opcina", la storia de come zinque muleti dela scola elementare James Joyce ga vissudo una grandissima aventura tra veci, inferni, comesse ranzide e bobe per liberar Trieste dal dominio furlan nel 2052 :)

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mercoledì 6 novembre 2019

I albereti de Piaza unità nel 2052

Xe rivade le basi per i albereti de Nadal 2019 :)
Ne par el momento giusto per contarve come che sarà Piaza Unità (che in realtà in quanto soto dominio furlan se ciamerà Place Piciule Patrie) nel 2052, in sta anteprima de "Le disgrazie del tran de Opcina", libro che se trova za in libreria o nei negozi de souvenir più boba, nonché online qua.

Tuto intorno, i carateristici albereti de Nadal, famosi ormai in tuto el mondo e meta turistica ambitissima. Xe pochi ormai quei che se ricorda, ma una volta no iera cussì. Una volta, a inizio secolo, i meteva i albereti solo soto Nadal. La piaza adobada a festa però piaseva cussì tanto che qualche ano dopo xe stado deciso de meterli un fià prima e cavarli un fià dopo. E ogni ano, per far ancora meo del'ano prima, se tegniva i albereti una o do setimane in più. Finchè el novo Podestà ga dito "Ciò, mi me par una monada però cavarli in magio per rimeterli in luglio", e cussì ala fine i ga sbusado el zemento, i ga zontà un poca de tera e i ghe ga piantado drento i albereti, dei bei pini maritimi scelti dela famosa botanica Rosa Canina, anche conossuda come Stropacul.




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giovedì 31 ottobre 2019

Triestin Halloween: le 10 striganze della città

Eh gnente ah, visto che ogi xe halloween, ne par giusto far l'elenco dele 10 più temibili striganze presenti a Trieste.

Pampel vestido de Furia Buia zerca de far fora l'originale

  1. La maledizion del castel de Miramar, che copa tuti quei che spava là. Le guide che porta in giro i turisti in castel xe sempre in ansia perchè meti che i sia un poco noiosi el ris'cio che i mati se indormenzi xe alto, e dopo va ti a spiegarghe al giudice che no te ga fato aposta a farli mazar.
  2. La ioza dela galeria de Piaza Foragi, sempre presente anche co xe sol de 4 mesi. Fra un poco parti i lavori che cola scusa de sistemar la galeria in realtà anderà in cerca dela fonte del'aqua eterna.
  3. La moltiplicazion dei cafè, che de secoli incasina i foresti che no capissi cossa xe un capo in b o un nero.
  4. El labirinto de Mirela, che dentro ga anca el fauno e el minotauro che sta ancora zercando l'uscita.
  5. El muro del Pedocin, l'unico che riva col suo magico potere a far andar d'acordo omini e babe (fin che i xe separai).
  6. La gente che passa la strada a Barcola d'estate in costume, fazendo diventar mati i aministratori impegnai nel risolver questo temibile problema.
  7. La maledizion dei curti, che ghe ga scurtado le gambe al vate e el ponte in Ponterosso.
  8. La movida sempre più fuori controllo, che forsi se risolverà cola dotazion ala polizia dei taser per farli taser.
  9. Quant'altro, de cui esisti anche la festa.
  10. Le disgrazie del tran de Opcina. La cui origine xe spiegada nel belissimo novo libro che se trova in tute le librerie e negozi de souvenir più boba. E bon, un poca de reclàm dei :)


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giovedì 24 ottobre 2019

Le disgrazie del tran de Opcina: i protagonisti

Ben bon, dopo gaverve contado la trama de "Le disgrazie del tran de Opcina", ogi ve presentemo i cinque protagonisti assoluti: i muleti dela quarta D dela Scola Elementare Molimedeiana James Joyce, vedemo se li riconossè nela foto dela copertina:

Mustaca Zaflaucic, cavei neri portai ala Julian Casablancas, piceto. L’unico za in età a dopia cifra e per sta ragion ‘sai invidiado dei altri, che ancora no ga capido che no cambia un clinz e che se te ieri mona a nove te resti mona anca a diese. E a venti. E avanti.
Mustaca ghe devi el nome ala scarsa fantasia del pare Ucio. L’anagrafe infati lo gaveva ciamado propio co che el stava guidando in zona industriale e, ciapado de furia, el ghe gaveva dito la prima roba che ghe iera vegnuda in mente, per via de quela scrita che el gaveva davanti in quel momento: “X MUSTACA TOPONE DE GOMMA”. Rivado casa, el se gaveva giustificado cola molie disendo che in fondo “Mustaca” iera sempre meo de “Topone” o de “Gomma”.

Pedocin Chan, cinese ormai de terza generazion a Trieste, cussì ben integrado che sua mama xe campionessa in carica de patate in tecia de diversi ani. El muleto inveze xe un picio genieto del’infortronica dei stupidezi, dele monadine impizanti, dele diavolerie marchingegniche e del salta macaco, passion ereditada del pare Fritolin Chan, che co el gaveva l’età de Pedocin el fazeva za el bubez nel negozio dei noni in Borgo Teresiano, un dei primi cola lanterna de fora. Co rivava i clienti triestini, el picio Fritolin se meravigliava sempre che squasi tuti ghe disessi che i vendeva robe cacabus. Lui no el capiva coss’che iera sto ‘cacabus’ e el pensava che centrassi cole coriere. Alora un giorno el ghe gaveva domandado ala mama “Ma se per aula-bus se intendi un bus a forma de aula, cossa se intendi per caca-bus?”, e la mama ghe gaveva spiegado che i clienti in realtà se stava semplicemente lamentando dela qualità dele robe che i vendeva. Cussì Fritolin, per orgoglio, gaveva pian pianin cominciado a riparar e sistemar tuti i aparechi cacabus, che in confronto MacGyver valeva meno de MacAjvar, e in un per de ani el “BlikoChan” iera diventado el negozio de acessori più frequentado de Trieste.

Marisa Orcotron xe la squinzia dela classe. Ma solo de aparenza. Biondina, cavei longhi resistenti ale zucade dele compagne e un per de anfibi neri imortali (ereditadi infati dela nona che li usava nei ani ‘90 a Borgo San Sergio), con cui la ghe da piadoni intel daur ai muloni dele medie che vien zo a zigarghe “CBCR” (che per chi no sa vol dir “Cresci Bene Che Ripasso”). Qualchidun disi che ghe piasi de scondon Mustaca, ma de solito subito dopo gaverlo dito a sto qualchidun ghe spunta un misterioso bugnon rosso intei stinchi propio dela forma dei anfibi de Marisa, e alora no lo disi più.

Ursus Diop, de origini senegalesi e za col fisico de zogador de basket, sport in cui el xe imbatibile. El suo sogno xe diventar campion de alley-oop, dopo no xe importante se se vinzi o se se perdi, perchè el suo obietivo in partida xe farne el più possibile, e meo de tuto se con l’ultimo el riva anca a dispicar el canestro, cussì ala fine el risultato diventa ancora più ininfluente. Le indiscrezioni sul’origine del nome disi che i sui, che iera giovini e no gaveva l’auto per andar in camporela, gaveva pensado ben de rampigarse de scondon sul’Ursus e passar là dele indimenticabili noti romantiche in riva al mar a un passo dela luna, pescando anca zievoli se ghe vegniva fame. E de quel periodo el suo nome scondi el ricordo.

Infine Cianeta Codindich, la più picia, gavendo fato la primina. Una moreta tuta pevere veloce come la bora e abilissima nei tornei de nascondin, de porton, de sesa color, de remengo vostro e de quatro cantoni, abilità che la usa durante i compiti in classe per far la “messagera dela verità”. In pratica svolando soto i banchi la copia i risultati del biflon dela classe (Vinicio Milecento) in ben cinque copie al secondo e le meti al’asta a chi che ofri de più, tornando al suo posto tuta soridente prima che el solito lofio (Gino Iaspi) rivi a dir nè ai nè bai. Come che se pol imaginar, la xe cariga de pila, anca se oviamente la moneda in voga in classe no xe i bori ma le figurine dei zogadori de cotecio. Ela la ga adiritura el rarissimo Caro Cogoi d’oro dela serie Golden Cotecio, robe de colezionisti.

E za che ghe semo, ve contemo come che funziona le scole nel 2052:

La scola elementare James Joyce xe un esempio de avanguardia del metodo Molimedei, invidiado de tuta Europa. Dopo la svalutazion de inizio secolo de lauree, master, dotorai e titoli de studio tropo studiai e i vari falimenti de tuti i tipi de insegnamenti proposti, non ultimo el Pestalozzi (ancora in uso in realtà in qualche lagerscola aministrada dei malvagi Professori Rochetar e Ratapalz), su facebook nel lontan 2027 qualchidun gaveva proposto sto novo metodo rivoluzionario. Sto qualchidun iera gnentedemeno che Giovanin Capobandadelcasin, famoso influencer facebook, instagram, pinterest, snapchat e twitter, roba de un milion de like per ogni monada che el scriveva. Ispirado dei tanti cuoricini e facine-wow sul suo post in cui el se diseva formado al’Università dela strada, in una note insone nel’osteria de Caio el ga pensado:

1. Che monade ara sti fioi che studia robe tipo latin, grego (che po par anca una bruta parola), derivade, integrai, figure geometriche de più de zinque lati (ciò, l’Universo xe fato de stele, le stele ga zinque punte, alora che scopo ga studiar robe che no esisti? Tempo butà), musica se dopo i xe stonadi come campane e xe meo che i staghi ziti, ginastica se dopo i xe sbonfi e magari i se fa mal... insoma trope materie butade a caso senza un senso.
2. E dopo i vien fora de scola e gnanca no i sa indove che i vivi.
3. Po scola del’infanzia, primaria, secondaria de primo e secondo grado no se pol sentir. Saria de tornar al’asilo, elementari, medie e superiori.
4. Caio, go el bicer svodo, butime un altro otavo.
5. Pagarte? Desso? Molime dei. (De cui el nome de “Metodo Molimedei”.)

In soma dele some, el giorno drio Giovanin Capobandadelcasin ga ingrumà sti sui pensieri in un post, indove, oltre a descriver el suo mal de testa per l’imbalinada dela sera prima, el proponeva che ogni scola se ispirassi a un (e solo un) personagio famoso dela cità e che ne seguissi le orme, invoiando i muleti a zercar de diventar come lui. E i muleti podeva oviamente sceglier in che scola andar in base ai propi idoli. Cussì xe subito vegnude fora le nove scole elementari, medie e superiori Molimedeiane, tipo la Nereo Rocco per baloneri, la Lelio Luttazzi per musici, la Cecchelin per comici, l’Oberdan per artificeri e la Sabata per le legere. Sta ultima no andava sconfusa con la Saba, che iera per studi più classici. Ma, come che disevimo al’inizio, xe la James Joyce quela che più de tute ga ciapado ala letera la filosofia de Giovanin Capobandadelcasin.
Ispirada ala vita del scritor irlandese, tra le sue materie de insegnamento, oltre al’inglese, no podeva mancar anca l’ora de Petess e de Babete. Dopo un per de ani, su intervento del Ministero dela Salute che no ghe pareva ‘sai bel (el Ministero del’Istruzion inveze no gaveva pel cul), i le ga cavade, ma la scola ormai iera za diventada famosa in tuto el continente e muleti de tuti i paesi vegniva a iscriverse.
Triste inveze l’epilogo dela storia de Giovanin Capobandadelcasin. Nel 2035 xe stadi seradi definitivamente tuti i social basadi su tecnologia strucabotonica per passar ale Realtà Virtuali Condivise, in cui like, cuoricini, wow e magnimelpopi no valeva più un clinz. Giovanin, che senza i sui milemila folouer se sentiva solo e abandonado, ga scominzià a bever petess virtuale intele betole virtuali, ma el suo fegato, che no iera nè virtuale nè mona, se ga inacorto del futiz e xe entrado in sciopero e cussì, poco dopo, el geniale inventor del metodo Molimedei xe andado a sburtar radicio (vero, no virtuale).

El libro xe za in libreria, lo presentemo anche mercoledì 30 otobre ale 11 al ridoto del Miela, dentro el Science+Fiction Festival della Fantascienza :)