Sul confronto tra San Nicolò e Babbo Natale avevamo già pubblicato un importante studio scientifico. Visto che non tutti parlano quella lingua astrusa inglese, forniamo questo piccolo compendio riassuntivo (el bignami insoma) sui 7 punti che dimostrano che a Trieste i regali li porta San Nicolò e non Babbo Natale.
- San Nicolò è di Bari. Tanti pensa che ci si riferisca alla città, ma non è vero. Bari è il plurale di BAR. San Nicolò in pratica va in giro tutto l'anno per baretti, come un vero triestin.
- San Nicolò non ha slitte o renne o monade varie. Da buon triestino, no ga pel cul e ciapa quel che vien. Sarà più facile vederlo girare in bob portato da cocai, cani de Trieste imbriagoni o gatti addestrati dalle migliori gattare del Nordest.
- Babbo Natale lavora in tutto il mondo a un ritmo incredibile. San Nicolò ha scelto Trieste che xe piena de veci per far meno fadiga e sugarsela prima, da bon triestin. (Probabilmente Babbo Natale xe furlan)
- Babbo Natale ha una fabbrica con gli elfi per costruire i regali tutto l'anno (Altro indizio di furlanità...). San Nicolò no ga un clinz, xe imboscà tuto l'anno in bareto e compra i regali al'ultimo.
- Babbo Natale ai bambini cattivi porta il carbone dolce. Una finta punizione insomma. San Nicolò porta carbon 100% tipicamente ferriera.
- La filastrocca "San Nicolò de Bari / la festa dei scolari / se no i ghe fa la festa / ghe taierem la testa" è un chiaro inno al fancazzismo tipicamente triestino.
- San Nicolò preferisce regalare robete cocole triestine, tipo i libri della collana San Nicolò, Sua maestà il capo in B, Vox Pupoli, 50 cose da non fare a Trieste, La leggenda della Bora, Meio un omo ogi e uno doman, I soliti veceti, Le disgrazie del tran de Opcina...
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Pupol by Chiara Gelmini |