Prima puntata della nuova rubrica "Psicologia umana applicata alle bestiuzze", serie che ha come fine ultimo dimostrare scientificamente che l'omo xe mona.
Ecco la storia della leonessa e della gazzella diet.
La leonessa si svegliò, come ogni giorno.
Accese la televisione per tenersi aggiornata sulle news dalla savana. Situazione delle pozze d'acqua, colori alla moda nel 2014 per le zebre, la giraffa nel guinnes dei primati per il collo più lungo, la segnalazione degli scimpanzè che se il guiness è veramente dei primati allora la giraffa non c'entra un zocca, solite robe insomma.
Finchè non cominciò la pubblicità. Lima-unghie elettrici, spuzze flit per marcare il territorio in maniera più efficace, arriccia criniere per maschi fashion-latacu. Solite robe insomma.
Finchè non arrivò l'ultimo spot: un primo piano di una gazzella anoressica rincorsa da una leonessa dalla silhouette invidiabile. "Dalla ricerca CopaSavana, Gazzelle BioDietZero, da oggi con ancora meno calorie!", questo l'accattivante claim.
La leonessa spense il televisore, esclamò un "macheccazzo! La psicologia umana me magni una fetta de cul!", e assieme alle compagne tese un agguato a un branco di gazzelle, puntando la più sbonfa.
Morale: vero progresso sarà quando i tic-tac gaverà 1000 calorie, non 2. Ostregheta!
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