venerdì 12 luglio 2019

Decoro a Barcola: nuove disposizioni

Interessante oggi sul quotidiano locale la notizia dei nuovi cartelli con la raccomandazione del comune di vestirsi bene a Barcola quando si attraversa la strada.


Nonostante la primaria importanza della tempestiva azione, è probabile tuttavia che ciò non basterà a risolvere del tutto i problemi del rione.
Perciò si sta lavorando all'ordinanza per garantire il decoro della zona, ciò.
Abbiamo in anteprima i punti di quella che sarà chiamata:

ORDINANZA FRANCA PORFIRIO


  1. Nosepol andare a ciorre il gelato in costume, come da raccomandazione precedente. Questo divieto viene esteso anche a chi che vuole ciorsi il gelato dal furgoncin de Zoldana o nei baracchini o quant'altro.
  2. Nosepol disporre i sugamani alla pene di segugio ma bisognerà seguire un ordine certificato dall'ufficio del decoro urbano, con zone riservate ai singoli colori. Solo sugamani a tinta unita quindi, gnente sghiribizi pupoloti e quant'altro.
  3. Nosepol esibirsi in tuffi che schizza, tipo clanfe, kamikaze, bombe americane e quant'altro. Se pol solo a piron, testa e, in caso di errore, panzada. Ma in questo caso serve il certificato del medico che attesta che no te son bon de far un piron o un tufo a testa altrimenti xe ciodi.
  4. Nosepol bevere acque gassate tipo radenska, rogaska e quant'altro per via che le fa tirar rutoni e no xe bel de sentir.
  5. Nosepol magnare robe tipo jota, fasoi, capuzi e quant'altro per via che le fa far rumori simili a quei dela radenska e rogaska solo del daur e no xe bel de sentir.
  6. Nosepol magnare di sera sentati per terra pizza, kebab, civapcici e quant'altro per via che non è decoroso magnare per tera e po ciama colombi e pantigane dei.
  7. Nosepol ciapare troppo sole o lampade o quant'altro perchè se no dopo xe longhi capire chi che ga de essere ciapato per il bavero e chi che no.
  8. Nosepol zogare al zogo dele lavre, briscola, tresete e quant'altro per via che dopo i fioi imparano brute parolaze dai veci che perdi e che non hanno un poco di quello che si chiama.
  9. Nosepol pissar intel'aqua del mar, dela fontana e quant'altro per via che meteremo quel cloro come intele piscine che co te pissi se colora de blu e tuti vedi e disi che no xe bel.
  10. Per garantire decoro e continuità con la precedente, anche questa ordinanza sarà graficamente sai elegante e stampata su carta di formaio certificata e plastificata e quant'altro, e tenuta suso sui pali con fascette serracavo di color bianco sobrio. Sarà raccomandato di tagliare el toco dela fascetta che vanza che se no xe bruto de veder.
Quanti nosepol ciò :)
Eh bon ah, certi di aver fatto un ottimo servizio per la cittadinanza, vi ricordiamo che il segreto dell'origine del Nosepol si può trovare nel bellissimo libro "The origin of Nosepolis" (momento reclàm), in tutte le librerie più bobe e online qua!
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venerdì 21 giugno 2019

Le sei tipologie di "vecia triestina"

Tratto da INPS FACTOR - I veci de Trieste, l'ultimo libro di Micol Brusaferro con pupoli di Chiara Gelmini, in libreria e online, ecco l'elenco delle sei tipologie di Vecia Triestina.
Ne conoscete altre? :)


  1. La fastidiosa: odia tutto e tutti. Batte con la scopa sul suo soffitto quando il vicino del piano di sopra cammina con le scarpe troppo pesanti. Batte con la scopa sul pavimento se quello del piano di sotto ascolta musica o se i bambini fanno rumore. Non sopporta i ragazzini sul bus, guarda con disprezzo le donne con abiti troppo corti o scollati. La trovi anche in versione “videocamera di sorveglianza”, sulla finestra di casa, a controllare la via sottostante.
  2. La metodica: va una volta al mese dalla parrucchiera, possibilmente stesso giorno e stessa ora, puntualmente chiede “qualcosa di diverso”, per uscire sempre con lo stesso taglio e la stessa piega. Prende sempre la stessa linea del bus, va sempre negli stessi negozi e al supermercato prende sempre i prodotti della stessa marca. Panico se non li trova. “La me scusi comessa, come mai no xe più quel yogurt de prugne che fa andar de corpo???”
  3. L’irriducibile: quella che dice ai nipoti “non chiamatemi nonna”. Divide il suo tempo libero tra palestra, estetista, centro benessere, usa leggins attillatissimi, tacchi alti, minigonna, trucco impeccabile, capello sempre all’ultima moda. Su Facebook è presente con selfie e foto, rigorosamente senza segnare la data di nascita. I filtri per le foto sono per lei l’invenzione del secolo.
  4. Le casalinghe: si alzano ogni giorno all’alba per “disbratar” la polvere, che spesso non ha nemmeno il tempo di attecchire o che raramente si trova tra i centrini fatti a uncinetto, sui mobili. D’inverno usa le lenzuola di flanella debitamente stirate mille volte. E se qualcuno entra in casa l’urlo è immediato: “Dopra le patine per moverte che go pena netà!”
  5. La magna magna: la sua domanda per figli, nipoti e qualsiasi persona le capiti sotto tiro, prima ancora del saluto, sarà “Te ga magnà?”, per poi dire subito “comunque te vedo sempre sai magro”. Ama cucinare, soprattutto piatti tipici triestini. Chi non ha una nonna che prepara o preparava fritole, jota, gnochi de susini, calandraca o sardoni in savor? Il suo momento di apoteosi è quando figli o nipoti vengono a pranzo. Un tripudio di cibo in quantità esagerata: “Magna picio, magna”.
  6. La nonna “take away”: versione evoluta della precedente. Nipoti e figli hanno poco tempo a disposizione, quindi la nonna cucina per ore e poi con grande precisione infila tutto in contenitori di diverse misure o nelle pentole che poi arriveranno direttamente sulla tavola dei parenti. Contenitori che andranno assolutamente riportati al mittente, per prevenire arrabbiature. “Ciò te ga ancora el mio taperuer!!!”

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giovedì 20 giugno 2019

Il ritorno di Puppy, il cane antimovida

E dopo un anno dalla prima segnalazione in cui Puppy il cane antimovida faceva la sua comparsa, ecco di nuovo il nostro eroe alle prese con squinzie, cbcr e cotoleri!




Momento reclàm: a proposito de movida e Nosepolis, ricordemo che in "The Origin of Nosepolis" el primo studio xe propio dedicado al triangolo dela Movida :) Dei, imperdibile!
Read subit The origin of Nosepolis or go to remengo! Nele librerie bobe e online qua.

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mercoledì 12 giugno 2019

Da Nunzio in Piazza della Borsa, Trieste si divide

Pupoli e longhi per la proposta di mettere Da Nunzio in Piazza della Borsa, di cui abbiamo un rendering.
Ecco l'intercettazione di un dialogo tra due veci che riassume un po' le polemiche di questi giorni.



Ucio: Ciò te ga sentido che i vol meter Da Nunzio in Piazza Borsa?
Ciano: Sì bon, che problema xe?
Ucio: Che no centra un zoca con Trieste!
Ciano: Perchè te disi?
Ucio: Perchè qua no gavemo piza, qua xe coto in crosta, jota, patate in tecia... al limite posso darghe bona pasta e ceci, ma piza no dei!
Ciano: Ciò, sa che te ga ragion! No a Da Nunzio in Piazza Borsa!

A proposito de veci: ricordeve che xe in libreria el belissimo libro INPS FACTOR - I veci de Trieste, de Micol Brusaferro con pupoli de Chiara Gelmini. O anche comodamente online a questo link.

martedì 28 maggio 2019

Platone e le mudande dele babe

Torna la moralizzatrice Franca Porfirio su Segnalazioni con questa critica della ragion mudanda :)


giovedì 23 maggio 2019

Gli otto divertimenti dei veci triestini

Opalà! Prima anteprima da INPS FACTOR - I veci de Trieste, il nuovo libro di Micol Brusaferro con pupoli di Chiara Gelmini. Il libro lo trovate già nelle librerie più bobe oppure comodamente online a questo link.

I DIVERTIMENTI DEI VECI DE TRIESTE




1. La fila fuori dai supermercati, dal medico o dai centri commerciali prima dell’orario dell’apertura è uno dei principali intrattenimenti del mattino. Sì perché l’anziano si alza presto, molto presto. Restare a letto? Guardare la tv? Giammai, la coda è nettamente favorita.
2. Guidano ancora. Anche gli ultranovantenni. A Trieste sono centinaia ad aver la patente, nonostante l’età spesso molto avanzata. Ma uno dei passatempi adorati non è guidare, bensì pulire l’auto. Se li trovi nei lavaggi automatici dimentica di far veloce, prenditi piuttosto qualche giorno di ferie.
3. Nonni paletta. Li chiamano così, i pensionati reclutati dal Comune, che nel tempo libero si offrono di aiutare gli alunni delle scuole negli attraversamenti pedonali. Peccato si sentano investiti di un potere supremo. Quella paletta diventa un’arma, da scagliare su automobilisti o centauri che osano avvicinarsi alle LORO strisce.
4. Amano paragonare tutto a “quando iera l’Austria”, su qualsiasi cosa riguardi la città. E ovviamente il confronto col passato non regge mai.
5. La prima pagina che leggono sul giornale è sempre la stessa. Quella dei defunti, in ogni singolo dettaglio. Li vedi aprire il giornale con gioia, ed esclamare “Anche ogi no son sul giornal!”
6. Adorano segnalare tutto ciò che non va, alle redazioni, agli uffici pubblici e i più all’avanguardia anche sul web. Spesso sono problemi futili, banali, ma perché non denunciarli?
7. A Barcola d’estate giocano a carte o a “lavre”, i piattelli stile bocce, che prevedono partite talmente lunghe e combattute che il Comune ha costruito un campo ad hoc con tanto di illuminazione serale per i match più intensi, che raggiungono anche un pubblico numeroso e tifo da stadio.
8. Ma il passatempo per eccellenza, non paragonabile a nessun altro tipo di spettacolo o intrattenimento dal vivo, è l’osservazione dei cantieri. Cosa comune un po’ a tutti i coetanei in altre città. Sicuramente, insieme agli amici, esaminando gli scavi, il pensionato triestino troverà falle, cose fatte male o cose che lui avrebbe comunque fatto meglio. Molto meglio.


giovedì 9 maggio 2019

Dieci cose da fare a Trieste con la pioggia

Gnente, se no savè cossa far in sta giornata de piova, eco qualche sugerimento:
  1. Pensar che forsi co i disi che Trieste xe in Friuli un poco i ga ragion.
  2. Lamentarse che te ga lavado l'auto ieri anche se no xe vero.
  3. Pregar che no rivi un refolo de bora a imberlarte l'ombrela.
  4. Molar el scooter, cior l'auto, restar incugnai intel trafico e porconarghe a tuti quei che ga molado el scooter e ciolto l'auto.
  5. Domandarse come se disi "trombini" in lingua.
  6. Andar a tirar svise sul curvon del'Italcementi.
  7. Scriverghe a Segnalazioni che i tombini xe incugnai.
  8. Ricordarse che tua nona te diseva sempre "piovi, la gata fa i ovi" e ti no te ga mai capido cossa vol dir.
  9. Far sci nautico intorno ai alberi de Nadal de Piaza Unità.
  10. Serarse in casa a leger "Le disgrazie del tran de Opcina" (reclam subliminale)


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