martedì 22 maggio 2018

Mirella Boutique, le 7 regole del fescion

E niente, l'anno del decennale Monon Behavior continua con la terza puntata della collana Strafanici.
Dopo El Pedocin e Ciacole al Pedocin, tornano Micol Brusaferro e la pupolatrice Chiara Gelmini con:
Mirella Boutique, la nuova frontiera del fescion.
Che robe!

La presentazione ufficiale oggi martedì 22 maggio alle ore 18 da Lettera Viva, in viale 20 settembre a Trieste.
Il libro si trova già nelle librerie più bobe, da Urbanwear e da Tipicamente Triestino, nonchè online.

Non conoscete Mirella? Ma dei!
Eccovi le 7 REGOLE di MIRELLA:

  1. Come detto c’è sempre gente, quindi la prima regola è semplice ma fondamentale: avere pazienza. Non arrabbiarsi se la frettolosa di turno spinge per accaparrarsi la maglia prima, se c’è quella che va piano perché ha tempo da perdere, se alla cassa la fila è lunga o se si viene investite dall’odore dell’ascella potente di un donnone in estate. Bisogna essere forti, non arrendersi e puntare dritte all’obiettivo.
  2. Prevedere già un budget prima di entrare. Sempre. Il rischio è di acquistare metà negozio. Perché se entri col pensiero “Fazo solo un gireto” esci dopo aver speso cento euro con dieci borse piene di cose, che probabilmente non ti servivano, ma “ciò costava cussì poco!”.
  3. Meglio idratarsi d’estate e portare una bottiglietta d’acqua. Spesso la calca, il caldo e la frenesia di decine di donne euforiche che comprano senza sosta può giocare brutti scherzi, si rischia lo stordimento. Qualche esercizio fisico prima di entrare poi, impedirà di soffrire di stanchezza o crampi, quando, specie per i saldi, si percorre la superficie del negozio almeno una decina di volte. 
  4. I bambini vanno lasciati a casa. Piangono, si perdono, cadono, vengono schiacciati. Se notate accanto alla cassa c’è una fila lunga con tantissimi ciucci che i bimbi hanno perso, ma anche scarpine e giochi. Probabile sia stato perso pure qualche bimbo, ma era impossibile appenderlo, occupava troppo spazio dove ci sono già le mutande e i reggiseni. 
  5. È bene controllare sulle riviste di moda le tendenze del momento. Quando su un giornale c’è scritto sotto “Per l’intera composizione che indossa la modella il prezzo è di 2500 euro”, da Mirella puoi costruirti la stessa cosa a 25 euro. E ti avanza anche qualcosa.
  6. Alla cassa Mirella ti omaggerà sempre con un regalino, oggetti di dubbio gusto ma di grande impatto sicuramente...
  7. Se non è necessario, non provare niente!!! Le file ai camerini sono sempre lunghe e di solito devi entrare con un’estranea perché, come dice la commessa “Cussì fè prima e no xe de vergognarse”. Ma spesso è solo una perdita di tempo. D’altra parte il commesso Stanko pure lo dice “Ma cossa ti vol provar roba da 3 euro, e dai dai, compra e basta no?”. Come dargli torto...


martedì 24 aprile 2018

El gato capissi ma no ga pel cul

Oggi si torna alla ricerca etologica che conta: quela sui gati.
Dopo la dimostrazione che i gatti pensano che gli uomini siano come loro e che i gatti no ga pel cul i loro paroni, e dopo l'importante ricerca sul fatto che le pulisi dei cani salta più dele pulisi dei gati (1 metro e una scoreza vs 1 metro e una neocibalgina), oggi si chiude il cerchio della ricerca internazionale con questo studio:


Nel quale comparano la risposta di 20 gatti al richiamo di 3 sconosciuti seguito da quello del paron.
Atsuko Saito e Kazutaka Shinozuka (che xe i nomi dei studiosi e no dei gati) ottengono due risultati interessanti:
  1.  I gatti rispondono agli stimoli solo con un movimento delle orecchie o al massimo del muso. Tipo alla Germano Mosconi "Chi è che fa quel *** di rumore lì?"
  2. I gatti discriminano tra la voce di un mona qualsiasi e quella del mona per antonomasia (el paron). Solo che, appunto, no i ga pel cul comunque, e rispondono utilizzando el libro dele risposte triestine:
VOLENTIERI.
LA PROVI IN FRIUL.
EL DOTOR ME GA DITO DE NO.
SE PODESSI, MA SARIA MEO DE NO.

Da valutare la risposta dei gatti friulani. Probabilmente sarà sempre qualcosa di comparabile alle risposte di Germano Mosconi.

La tipica risposta entusiasta al richiamo del padrone di un gatto che no ga pel cul.


Nel documento video, la cagnolina Mačka non discrimina tra la sagoma e un gatto vero a causa dell'identica reazione che avrebbero i due alla sua voia de zogar.

P.S. A proposito de bestiuze: ricordeve del belissimo libro "Animali triestini e dove trovarli", filastrocche dedicade ai nostri animaletti e ai rioni dove trovarli.
In libreria opur qua :)


E per restar agiornado cole monade, iscrivite ala monadesletter:


giovedì 19 aprile 2018

Giovani triestini: l'esercito del spritz

Un grande ritorno su Segnalazioni: Franca Porfirio traccia un pupolo sociale antropologico della muleria triestina condivisibile, tanto che anche le categorie dell'Olimpiade dele clanfe vi si erano già adeguate: una volta dopo i 35 anni si diventava vecia boba o vecia marantiga, l'ultima categoria.
Oggi, a seguito del discusso Lodo Manna, la categoria muloni/mulone è stata estesa fino ai 40 anni, poi c'è la categoria mati/babe fino ai 50, e solo dopo i 51 si diventa vece bobe e vece marantighe.
Che robe!


Ah, i bei tempi andai del'Impero Austroungarico!
Per i nostalgici, ma anche per tutti gli altri, ricordiamo il bellissimo libro "L'amor al tempo del refosco", dei muloni Laura Antonini e Stefano Bartoli, ambientato nella Trieste del 1918, quando se stava meo co che se stava pezo. La Porfirio aprezassi sicuro!

giovedì 12 aprile 2018

Armi ai vigili: un bel taser non fu mai scritto

Gnente, entremo nel dibatito sui s'ciopi (ne piasi 'sai sta parola triestina) ala polizia locale (se ciama cussì desso) con una controproposta che ga za fato altri, ma noi rivemo dopo fazendo finta de rivar prima e po bon, no se acorgerà nissun.
Gnente s'ciopi che fa pum e kaboom, ma un bel TASER.
A Trieste xe cussì tanti che ciacola che un bel taser saria un poco la soluzion de tuti i mali. Gavemo dito che xe un'arma che no fa PUM nè KABOOM, no savemo ben come la fa, ma suponemo che la fazi tipo: "TASI MONA!". O se la xe col silenziator la pol far tipo "OU!".
Pensè la scena: el malvivente che sta per far una monada e l'agente che ghe spara un bel "TASI MONA!". El mato se caga in braghe sicuro e sta zito e muci.
Eco una foto de come sta andando la sperimentazion.
Come podè veder, i principali crimini dela cronaca nera triestina sarà facilmente debeladi.



Ocio però lassarghe sta arma in casa ai agenti. Meti che un sta in via Torino e ghe da fastidio la movida, la usassi ogni sera!
Va ben, ad ogni modo gavemo domandado la risposta migliore al quesito "armi sì armi no" a el libro dele risposte triestine e ne ga dito "la provi in Friul". Te ghe spari ale panoce e te fa subito popcorn ciò.


giovedì 5 aprile 2018

La tipica telefonada via skype per sparagnar tempo

Una tipica situazion de chi ga un computero/conession cul e vol provar comunque le meraviglie dela tecnologia moderna, sopratuto perchè AGRATIS, nonostante el libro dele risposte triestine ghe gabi dito espressamente: "NO SE POL".



- Ciau! Come xe?
- Speta, te sento mal. Ti te me senti?
- Mi sì, ti te me senti?
- Sì, ma mal.
- Anche mi no sai ben. Prova cavar el video.
- Sì xe blocado el video. Lo cavo.
- Lo cavo anche mi. Desso te me senti?
- Un poco meo. Niente, te ciamavo per dirte diretamente senza che te scrivo una mail che ghe meto do ore...
- Speta, no te sento mi desso.
- Sì te disevo che senza che scrivo una mail che ghe meto do ore...
- Speta, provo serar e riciamarte mi.

- Ecome, te me senti?
- Sì, desso tuto ben. Te disevo che volevo scriverte una mail ma fazo prima parlarte e mostrarte qua.
- Ah ma servi el video alora? Speta che taco.
- Taca cussì te mostro.
- Cossa? No sento ben desso. Ti te me senti?
- No, casin. Speta sero le altre applicazioni.
- Ah giusto, anche mi. Te me senti desso?
- Un poco meo. Insoma sta mail...
- No, niente da fare, no sento ben, speta che riavio el computer...
- ...

20 minuti e svariati "desso te me senti?" dopo...

- Go riaviado modem e corente generale del condominio... te me senti?
- Un poco meo sì, contime de sta mail...
- Eh speta, no te sento ben mi desso...
- Ciama el sindaco che riavii la centrale nucleare...
- Scolta, te mando una mail.

giovedì 22 marzo 2018

Adotta anche tu una frasca de osmiza

Bon dei, a seguito dela notizia che nosepol più meter le frasche (no xe propio cussì ma cicce dei), lancemo questa campagna de sensibilizazion verso sto endemismo che va tutelado.

ADOTTA ANCHE TU UNA FRASCA! FUCK THE SYSTEM! LIBERA FRASCA IN LIBERA OSMIZA!

Pampel gestore della frasca Monon Behavior

Come se fa?
Dei. te ciol un do rami, te li tachi insieme, te ghe tachi un toco de legno piturado de rosso a forma de frecia e te scrivi osmiza e te se lo tachi casa.
Power futiz: se no te trovi el legno anche un cartonzin ritagliado va ben, no se acorgi nissun de lontan!

Ricordiamo infine i 10 motivi per andar in osmiza:

  1. Perché l'osmiza xe el paradiso del triestin.
    Qualchidun obieterà che invece xe Barcola.
    Xe vero. Solo che co te tiri i crachi a Barcola, svolando in ziel te se pol fermar su in Osmiza un salto prima de andar de San Piero.
    E te lo troverà là a impetessarse.
  2. Perché xe meio un bicer de dalmato che l'amor mio che mi tradisce.
    Sì, ma in osmiza miga i te da dalmato.
    Coss'te frega, te son beco, sta zito e bevi.
  3. Perché i te dà de bever in quei biceri che ormai no te trovi più de nissuna altra parte: i biceri de otavo.
    Cussì te pol star atento a quanto vin te bevi.
    Ma tanto dopo el quarto no te sarà più in grado de contar.
  4. Perché... vin rosso o bianco?
    No so, l'importante xe cior anche ovi duri che fa fondin.
  5. Perché vardar el menu no servi, basta dir: "la me porti un piato con un poco de tuto per quatro, dei".
  6. Perché no ga oio de palma. Al limite oio de tricheco per onzerse el bunigolo.
  7. Perché xe un dei posti in cui te pol dar magiormente sfogio dela tua perfeta pronuncia triestina: omboglio, sagliame, ossocoglio, rucoglia... se no i ga el gl no i lo vendi.
  8. Perché comunque... ou ma questo ala fine iera ombolo o ossocolo?
  9. Perché xe un endemismo del Carso triestin che no so cossa vol dir ma fa figo.
  10. Perché el parsuto el par suto.
  11. (ve gavevimo dito che dopo el quarto bicer no te son più in grado de contar!) Perché se te son sgaio te imbriaghi le mule, te ghe disi che la frasca in realtà xe vischio e quindi dovè basarve là de soto.
  12. Perché xe un'usanza che risali al'impero austrungarico e quindi, come tute le robe austrungariche, xe una figada. E se stava meo co se stava pezo.
  13. Perché xe uscido un belissimo libro dal titolo L'Osmiza sul mare!
    Te lo trovi in tute le librerie de Trieste e Bisiacaria a 10 euri.
    Opur comodamente online a questo link.
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lunedì 12 marzo 2018

Reddito di cittadinanza: modulo per i triestini

Niente, visto il risultato delle elezioni ci sembrava giusto portarci avanti col lavor e produrre il fac simile del modulo per la richiesta del reddito di cittadinanza che i triestini troveranno presto disponibile presso gli uffici di mobilità, aperti da maggio presso i baracchini de Barcola.

Per l'occasione abbiamo acquistato con fondi pubblici un font 'sai figo mai visto prima che ci sembra serioso e adatto allo scopo.

Bon, e co gaverè el redito de citadinanza, qual xe el modo più meo per spenderlo?
Ciolendo online el belissimo libro "Le disgrazie del tran de Opcina", che riva comodo comodo a casa :)



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