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martedì 23 ottobre 2018

Il libri des rispuestis furlanis - la traduzione per i triestini che no sa

Allora muleria!
Come forse già saprete abbiamo appena pubblicato, prova tangibile del nostro collaborazionismo con i furlani, IL LIBRI DES RISPUESTIS FURLANIS.
Autori i Felici ma furlans, garanzia di furlanità DOC, e pupoli di Andrej Praselj, la mente del tutto, già autore del LIBRO DELE RISPOSTE TRIESTINE.
La presentazione ufficiale (ma lo trovate già in libreria a 5 euri) si terrà lunedì 5 novembre alle 18 al Cemut, in via dei Capitelli 11, a Trieste. 
Per l'occasione, Andrej Praselj sarà processato per alto tradimento alla triestinità.



In realtà, il nostro malvagio piano, ma no steghe dir ai furlani, era di usare il libro da novelli Ulisse come un cavallo di Troia, farlo entrare nel territorio transisontino, guadagnarci la fiducia del nemico e poi spalancare le porte alla conquista triestina del Friuli.
Ma qualcosa è andato storto: il libro delle risposte friulane piace anche ai triestini!
Ciò, anderà a finir che invece de invader, saremo noi invasi dela cultura friulana! Ce robis!

Bon, vonde monadis.
Tutto questo per dirvi che, giustamente, non tutti i triestini possono capire tutte le risposte friulane del libro. E quindi ecco qua la traduzione delle frasi più difficili, con anche la spiegazione a cura del gentilissimo Prof. Associato di Furlanologia Applicata Giovanni Del Rosso.

BUTILE IN STAIARE
La Staiare è un vecchio ballo austroungarico. Significa quindi “buttala in festa” col significato di “buttare in vacca” una situazione che avrebbe invece richiesto impegno o compostezza. Più spesso viene declinato alla prima persona plurale “Butinle in Staiare!”

TI MANCJARES DOME CHEL
Banalmente “Ti mancherebbe solo quello”. Puoi attribuirgli tutti i significati che gli attribuiresti anche in italiano, tipo: “hai già tante sfighe..ti mancherebbe solo quella”.

ZONTE UN TICHININ DI CUINCE
Letteralmente: “aggiungi un po' di condimento”.

ASTU DI INSEGNA IL CUL A CAGA?
Letteralmente: “Devi insegnare al culo a cagare?”. Nel senso di “non insegnare qualcosa a qualcuno la conosce già meglio di te”.

MIOR UN LAT CHE CENT MANDATS
Letteralmente: “Meglio uno andato che cento mandati”.

VIOT DI VIODI
Letteralmente: “Vedi di vedere”. Con questa espressione, vagamente minacciosa, intendi raccomandare ad una persona di stare attento, di agire con cautela ed oculatezza.

FOLC CHE TI TRAI!
Questa me la diceva sempre mia nonna Rina. Significa: “che ti colpisca un fulmine!”.

VUL BIGHE NO CJAVEI
Letteralmente: “ci vuole il c***o, non i capelli”. Si intende che per piacere ad una donna è più utile avere un c***o enorme che una bella chioma. Traslando il significato significa che per raggiungere uno scopo o fare bene qualcosa è bene concentrarsi sulle cose importanti e non su cose superficiali.

OLSE
Letteralmente: “Osa” voce del verbo osare declinato al modo imperativo singolare.

MANCUL MAL
“Meno male”

PANDOLO
Un pandolo è un babbeo, persona goffa e tonta.

NO STA A MOVI PUCIS
Letteralmente: “Non muovere puzze”. Il significato è sia quello del detto “non svegliare il can che dorme” che quello di non “seminar zizzania”.

PO NO PO
Espressione moltiplicabile quasi all'infinito in “Po no po po” o “Po non po po po” e così via. Si usa quando qualcuno mette in dubbio una tua affermazione, tipo “cosa? No? Non è forse così?”

CUMO' DAURMAN O SUBITE?
Letteralmente: “adesso, immediatamente o subito?”. Si pone ironicamente al proprio interlocutore la scelta tra 3 termini che significano la stessa cosa. Non c'è scelta, comincia subito a darti da fare.

PO SI SA PO
Si usa quando l'interlocutore dice qualcosa di esagerato, incredibile oppure inaccettabile, esprimendo così la tua contrarietà. Esempi: “dopo aver fatto quello dovresti anche aiutarmi a fare quell'altro – EEEEH...PO SI SA PO!”. “Ho visto un orso volare – EEEEH PO SI SA PO!”.
In definitiva potrebbe essere tradotto (non letteralmente) con “e poi cosa?”.

SU PO!
Esortazione utilizzabile in mille contesti diversi: “Su! Coraggio! Dai! Su po!”

POS CRODI
Letteralmente “posso credere”. Si usa più che altro in senso ironico, quando si è scettici nei confronti del verificarsi di un fatto. Esempio: “forse l'Udinese arriverà in Champions – EEEEH POS CRODI!”

TO AGNE
Letteralmente: “Tua zia”. Si usa per liquidare sbrigativamente ed in senso negativo una richiesta che non si intende esaudire. Esempio: “Mi presti l'auto? - To agne”. Curiosa la variante con la gibbosi “To agne gobe”.

LASSE BOLI
Letteralmente: “lascia bollire” nel senso di “lasciar perdere/lasciar stare/non intervenire”.

PICJITI
Letteralmente: “impiccati”. Nient'altro da aggiungere.

PIES LA GOLE DE PICE
Letteralmente: “peggio la gola del prurito”.

PO SI PO
In effetti è identico a PO NO PO...però lo si usa solo se il tuo interlocutore incredulo, anziché dirti che non ti crede, ti chiede una conferma. Esempio: “ma sei sicuro di quello che hai detto? - PO SI PO!”

GJOLT!
Godi! (voce del verbo godere, imperativo singolare).

SAIO JO?
Letteralmente “Lo so io?” sottintendendo che la risposta sia NO. Quindi significa “non lo so”

NO VUSTU?
Letteralmente “Non vuoi?” si intende “Vuoi che non sia così?”. Esempio: “l'Udinese si salverà quest'anno? - Certo che si...no vustu?”.

NO SAIO?
Letteralmente: “Non lo so?” nel senso di “Vuoi che non lo sappia?”.

NICITI
Sbrigati – spicciati – muoviti.

SPESSEE
Sbrigati – spicciati – muoviti

UN TICHININ DI SNAIT
“Un pochino di ingegno”.


 

E per restar agiornado cole monade, iscrivite ala monadesletter:

martedì 28 giugno 2016

FRICO behind the scenes

Per i più curiosi, ecco finalmente la collezione completa dei video di come nascono le scatole di FRICO.

LE CARTE
Per prima cosa arrivano le carte. Gavemo le carte!
40 carte friulane e 40 triestine. Per 1000 scatole.
Quindi arrivano ben 80.000 carte.
La prima cosa da fare è scontornare gli angoli, visto che al momento sono rettangolari.
Ecco dunque l'autore Diego Manna all'opera!



Dopodiché, le carte, che al momento sono divise per soggetto, andranno organizzate nei mazzetti finali. Un bel lavoro di ingegno e di squadra della muleria de Bora.La!



Benon.
Per fortuna LE PEDINE arrivano già pronte e tagliate. Pronti anche i DADI e il TABELLONE.
Quindi cosa manca?

LE SCATOLE!
Che arrivano distese come i cartoni della pizza.
Ecco quindi l'autrice Erika Ronchin alle prese con la costruzione delle scatole:



Bon, gavemo tuto!
Non resta che assemblare tutto assieme e la scatola di FRICO è finalmente pronta!
Eccoci!

 E dopo non resta altro che andare su Raitre a presentare il gioco ;)

 


venerdì 1 aprile 2016

Con Trieste o Udine? La Bisiacaria deciderà a settembre con un referendum

Dopo mesi di raccolte firme finalmente è stato presentato ieri nella Rocca di Monfalcone il referendum bisiaco per l'indipendenza dalla provincia di Gorizia con relativa annessione a Udine o Trieste.
Proprio su questa ultima scelta la popolazione bisiaca non è riuscita a trovare ancora un comune accordo.
Da una parte si schierano gli "indipendentisti totali" monfalconesi, che vorrebbero una Bisiacaria libera e unita sotto l'inno di "Mofalcon xe una nazion". Dall'altra si contano addirittura due partiti, quelli pro Friuli e quelli pro Trieste. I primi sembrano i più agguerriti e numerosi, ma ciò potrebbe essere semplicemente una mera parvenza dovuta al consueto scazzo e noxecoionismo dei giuliani.
Tutto si deciderà in settembre dunque, quando gli otto comuni bisiachi (Mofalcon, Foiàn, Ronchi, Sagrà, Sancansiàn, San Piero, Staranzan e Turiàc) si recheranno alle urne per decidere del proprio destino.

Se il quorum non sarà raggiunto, la legge prevede che a disputarsi la Bisiacaria siano direttamente i sindaci di Trieste Roberto Cosolini e di Udine Furio Honsell, con una partita a FRICO.
Già scelti i rispettivi compagni di squadra: con Cosolini ci sarà Lorenzo Pilat e Cesare Maldini, con Honsell Dario Zampa e Dino Zoff.

Nel frattempo, gli operosi friulani, per invogliare i bisiachi a scegliere la via furlana, hanno esposto sulla rocca di Monfalcone il calendario delle prossime feste enogastronomiche friulane, garantedogli posti d'onore.
Di rimando, i triestini, per invogliare i bisiachi a triestinizzarsi, non hanno esposto un bel niente, ma hanno dichiarato: "Ma dei cossa ocori sta lista, la savemo a memoria. Femo cussì, passemo ciorve che tanto sè de strada e ndemo magnar e bever insieme in Friul e viva l'A e po bon!"

sabato 12 dicembre 2015

Santa Lucia

Carte del frico, approfondimento culturale numero 8/82.

SANTA LUCIA


Pupolo di Erika Ronchin

Santa Lucia, fu una martire cristiana, morta il 13 dicembre 304 durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa.
Ancora ragazzina, Lucia era promessa sposa a un giovane pagano.
Sua mamma inizia a stare male e soffre di gravi emorragie. Lucia la convince a recarsi in pellegrinaggio a Catania presso la tomba di Sant’Agata, in occasione dell’anniversario del suo martirio per chiedere la grazia della guarigione. Dopo la messa, Lucia si addormenta e in sogno le appare Sant’Agata che le promette la guarigione della madre e le anticipa che diventerà santa.
Subito la madre ritornò a stare bene.
Supportata da questo miracolo e dalle parole della Santa, Lucia tornata a Siracusa comunica alla madre che non vuole sposarsi e che la sua intenzione era quella di aiutare i poveri della città, donando loro tutto quello che possedeva.
La notizia arriva alle orecchie del pretendente di Lucia che preso dall’ira, avendo scoperto la sua fede cristiana, la denuncia all’arconte di Siracusa (Pascasio) che subito la fa arrestare.
Durante il processo, Pascasio cerca di convincere Lucia a rinnegare la sua fede e a compiere sacrifici in onore degli dei romani, lei però non cede. Alterato dalle sue risposte, ordina che sia portata in un “luogo infame, dove sarai costretta al disonore” (postribolo), ma quando i soldati tentano di spostarla, Lucia miracolosamente diventa irremovibile.
Pascasio pensa che Lucia sia una strega per questo ordina che sia cosparsa di urina e di riprovare a muoverla usando dei buoi. Ma gli animali non riescono a spostarla.
L’arconte, infuriato, ordina che venga bruciata. Cosparsa di pece e olio, il corpo di Lucia viene avvolto dalle fiamme, ma non brucia.
Alla fine Lucia fu decapitata con un colpo di spada. Si narra anche che le furono strappati gli occhi, per questo lei divenne protettrice della vista, anche se non ci sono fonti ufficiali su questo gesto terribile. L’emblema degli occhi sulla coppa, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a motivo del suo nome Lucia, da Lux, che vuol dire “luce”.
[fonte: si24.it/]

Ogni 13 dicembre, in Friuli, Santa Lucia porta i regali ai bambini buoni.


Nel gioco FRICO la carta Santa Lucia è una delle prime due carte extra speciali.
Si trova in tutte le librerie e negozi più bobe della regione, assieme alla carta triestina San Nicolò.
Porta in dono la possibilità di utilizzare per una volta in qualunque momento durante il proprio turno di gioco il cannone bisiaco, sparando a qualunque territorio avversario, capitali incluse..


P.S. Il FRIKO in versione limitata (con la K + borsina + gioco + saranno presenti anche gli autori:
carte nuove di San Nicolò e Santa Lucia + 6 sottobicchieri + adesivo del can de Trieste) potete trovarlo in queste date, dove

  • domenica 18 dicembre 2016 dalle 10.30 alle 18 al mercatino Barbacan Produce, in piazzetta Barbacan a Trieste.
Vi aspettiamo!

P.P.S. FRICO si può acquistare anche online, comodamente da questo link!


martedì 8 dicembre 2015

Appuntamenti di dicembre

Ecco gli appuntamenti di dicembre dove trovare il FRICO in versione natalizia, con la borsina speciale contentente il gioco, le carte nuove San Nicolò e Santa Lucia, 12 sottobicchieri triestini e friulani e un adesivo del can de Trieste:

  • Venerdì 11 dicembre alle 18.30 presso Unsaccomoras in Via Felice Venezian 13, a Trieste. Presenteremo il FRICO e anche il KICIOK col suo autore Marco Englaro. E poi ci sono tutti i prodotti del Molino Moras, imperdibili!
  • Venerdì 18 dicembre dalle 18 circa al Caffè San Marco a Cividale, alla finalissima di Man vs Frico (chi magna per primo un chilo e mezo de frico!) con gli amici dell'Osteria alla Terrazza di Cividale.
  • Domenica 20 dicembre dalle 10 circa per il mercatino Barbacan Produce, in Piazzetta Barbacan a Trieste, assieme a tanti espositori e con un altro mercatino (del Tetris) a due passi. 
Passate a trovarci!



sabato 5 dicembre 2015

I Krampus

Carte del frico, approfondimento culturale numero 6/82.

I KRAMPUS


Pupolo di Erika Ronchin

I krampus sono diavoli travestiti che accompagnano San Nicolò.
La leggenda vuole che, tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei paesi di montagna, travestiti con pellicce e corna di animali, terrorizzassero e derubassero i villaggi vicini per fare provviste per l'inverno.
Tra loro si nascose il diavolo, riconoscibile solo dalle zampe a forma di zoccolo di capra, poi sconfitto dal vescovo Nicolò.
Da allora i giovani sfilano lungo le strade dei paesi non più a depredare, ma a portare doni e “picchiare i bambini cattivi”, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male.

Ogni 5 dicembre, a Tarvisio, si svolge la festa di San Nicolò e dei Krampus, che escono dal bosco per far durare le rincorse e gli inseguimenti anche per ore, mentre San Nicolò interroga i bambini.

Ecco un bel video che rende l'atmosfera.




Nel gioco FRICO la carta Krampus dona un bonus +1 in attacco a chi la utilizza, in quanto i diavoli picchiatori si scatenano contro l'avversario.

P.S. Il FRICO in versione natalizia (borsina + gioco + carte nuove di San Nicolò e Santa Lucia + 12 sottobicchieri + adesivo del can de Trieste) potete trovarlo in queste date, dove saranno presenti anche gli autori:

  • venerdì 11 dicembre alle 18.30 a Unsaccomoras in via Felice Venezian 13 a Trieste.
  • venerdì 18 dicembre dalle 18.00 alla finale di MAN vs FRICO al caffè San Marco di Cividale.
  • domenica 20 tutto il giorno al mercatino Barbacan Produce, in piazzetta Barbacan a Trieste.
Vi aspettiamo!

P.P.S. FRICO da oggi si può acquistare anche online, comodamente da questo link!




giovedì 26 novembre 2015

Il Cjalcjut

Carte del frico, approfondimento culturale numero 5/82.

IL CJALCJUT


Pupolo di Erika Ronchin


Il cjalcjut è uno spiritello
 della tradizione carnica, che durante la notte si siede sullo stomaco dei dormienti impedendo la respirazione. La vittima, al risveglio, sarà di cattivo umore a causa del sonno difficile.
Il Cjalcjut può assumere diverse dorme, tra cui umane e bestiali, tanto che spesso viene rappresentato come un gatto nero.

Per evitare l'ingresso nelle case del Cjalcjut, si ricorreva a mele cotogne o melograni o corone di aglio o di erbe e fiori nei cassetti, oppure si sovrapponevano in croce, a tre a tre e per tre sere consecutive, dei pezzetti di spago che poi venivano bruciati al mattino.

Il Cjalcjut è presente anche nella tradizione triestina con il nome di Cinciut. Ma coss'te ga el cinciut?

Nel gioco FRICO la carta Cjalcjut tormenta gli avversari, donando un bonus +1 in difesa a chi la utilizza. Può tuttavia essere annullata dalle carte triestine nero e capo in b, per gli ovvi effetti eccitanti del caffè.




P.S. Sono arrivate le nuove carte di FRICO! San Nicolò e Santa Lucia! Le trovi nelle librerie e negozi più bobe della regione!

lunedì 16 novembre 2015

FRICO: ecco le nuove carte!

Pronte! Le prime due carte speciali di FRICO sono San Nicolò e Santa Lucia, i santi che portano i doni rispettivamente ai bambini triestini e friulani il 6 e il 13 dicembre.

Dove si potranno trovare?
Gli autori del gioco Diego Manna e Erika Ronchin saranno presenti il 20-21-22 novembre alla Fiera del Libro di Trieste presso il centro commerciale Montedoro dalle 10.00 alle 19.00, nonchè il 21-22 novembre (no i xe ubiqui, i farà i turni!) dalle 10.00 alle 20.00 (sabato fino alle 23!) a Fumetti per Gioco, presso il Palazzetto dello sport di Chiarbola a Trieste.

Cosa fanno le carte nuove? 
La felicità dei bimbi! Sono carte speciali uniche nel gioco, permettono, in un qualunque momento del proprio turno, di fare un tiro con il cannone bisiaco, anche contro le capitali avversarie!

Ma le carte non sono l'unica novità!
Alle fiere sarà possibile acquistare il pacchetto speciale natalizio di FRICO, con dentro il gioco, le 2 carte nuove, 12 sottobicchieri triestini e friulani e un adesivo del can de Trieste, il tutto per 25 euro.

Orca, e chi non riesce a venire alle fiere?
Saremo presenti anche in altre occasioni in dicembre, e le carte nuove saranno comunque distribuite anche nei soliti punti vendita, librerie e negozi di giochi più bobe della regione!





lunedì 2 novembre 2015

San Giusto, patrono di Trieste

Carte del frico, approfondimento culturale numero 4/82.

SAN GIUSTO 

Pupolo di Erika Ronchin

San Giusto è’ il santo patrono di Trieste, celebrato il 3 novembre, morto martire nell’anno 303.
Noto per le sue opere ed elemosine, fu denunciato di empietà.
Giusto fu convocato dal magistrato ed invitato a fare un sacrificio agli dei romani, cosa che rifiutò per due volte. Venne quindi fustigato e condannato alla morte per annegamento nelle acque del golfo di Trieste al largo dell'odierno promontorio di Sant'Andrea.
 Il corpo di Giusto, inspiegabilmente sciolto dalle corde e dai pesi di cui era stato gravato, fu portato dalle onde sull'odierna Riva Grumula.

 Dalla sua storia ha origine il famoso detto “Giusto iera un e anche quel i lo ga negà”, che si usa per rispondere alle proteste dei bambini "No xe giusto!".

A lui è dedicata anche una nota canzone popolare:

CANTA SAN GIUSTO
[Parole di Ernesto Zollia Musica di Guido Natti] 

I veci brontola Che i tempi xe cambiai. 
 No xe più maschere, No xe più carnevai, 
 E come in tempi andai Sta nostra gioventù 
 No se diverti e non la canta più. 

 Se adesso I giovani Xe mati drio el balon. 
 Se fin le suocere Se ga tajà el cocon, 
 Se dura sta passion Pel jazz e pel simì, 
 El nostro canto dunque xe finì! 

 Canta San Giusto dal suo campanil 
 L'eterno canto che toca ogni cuor 
 Trieste tuta xe un canto gentil 
 Che ghe somiglia al profumo de un fior 

 Canta la Bora, le onde del mar 
 E le sirene che ciama al lavor, 
Una canzon che nissun sa cantar 
 Trieste tuta xe un canto de amor!

Nel gioco FRICO la carta San Giusto permette di aggiungere 5 armate in rinforzo o di avere un bonus +1 in attacco o in difesa nel lancio del dado. +2 se giocata nel rione di San Giusto.

  

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martedì 27 ottobre 2015

Il Plevan di Malborghet

Carte del frico, approfondimento culturale numero 3/82.


IL PLEVAN DI MALBORGHET


Pupolo de Erika Ronchin

Il parroco di Malborghetto, protagonista di una nota canzone popolare e promotore di efficaci metodi contraccettivi.





E il plevan di Malborghet al è stât tre dîs in tal liet cun la massarie
che par no lassale plene lui le à rot il fîl de schene cun la manarie
La masarie dal plevan e ha sclipat el capelan par fa la scuete
Je me ha dit che ha biei voi ma son come doi pedoi a tor pa muse
Je me ha dit che ha un biel nas ma al è grand come il garage dall’automobil
Je me ha dit che ha bielis tetis ma son come le sachetis de ghiachete
Je me ha dit che ha un biel cul ma al è grand come un baul plen di varuscli
Je me ha dit che ha un biel liet quatri breis e un cavalet e duarm par tiare
Se tu sintis quan che pisse je le molle fisse fisse par tempieste
Je me ha dit che ha un biel tai ma al promete e no da mai
e che s’al tegni
Traduzione:
Il parroco di Malborghetto è stato 3 giorni a letto con la massaia
e per non lasciarla incinta gli ha rotto la colonna vertebrale con la mannaia.
La massaia del parroco ha munto il sacrestano facendo la ricotta
Lei mi ha detto che ha begli occhi ma sono come due pidocchi in giro per la faccia.
Lei mi ha detto che ha un bel naso ma è grande come il garage dell'automobile.
Lei mi ha detto che ha belle tette ma sono come le tasche della giacca.
Lei mi ha detto che ha un bel culo ma è come un baule pieno di varicella.
Lei mi ha detto che ha un bel letto, 4 tavole e un cavalletto, e dorme per terra.
Se tu senti quando piscia, lei la molla fissa fissa, sembra tempesta.
Lei mi ha detto che ha un bel taglio, me lo promette non me lo da mai, e che se lo tenga!

Nel gioco FRICO, questa carta permette di convertire le armate avversarie facendole diventare tue. Ma se esce uno al dado, il Plevan è impegnato con la massaia e la carta non funzionerà.

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martedì 20 ottobre 2015

I cinghiali triestini

Carte del frico, approfondimento culturale numero 2.

EL CINGHIAL


Pupolo oviamente de Erika Ronchin


Il cinghiale, animale sempre più presente nelle vite e nell'immaginario dei triestini.
Dopo l'incontrastato dominio dei gatti del millennio scorso, che ha portato alla nascita della figura mitologica della gattara, la Guerra per la Supremazia Urbana delle Bestiuzze ha visto il succedersi di diverse dinastie di regnanti:

  • i colombi
  • le pantigane (accasatesi poi in quel di Barcola)
  • i cocai (di cui parleremo in seguito)
  • le cornace
  • i lupi (timido tentativo a Basovizza, ma subito richiamati all'ordine)
  • i cinghiali, che le cronache danno come favoriti nella scalata al potere, anche grazie alla mutazione delle gattare in cinghialare. Sempre più disinibiti, è cronaca di oggi addirittura la visita di un cinghiale in edicola a Borgo:

Foto originale scattata da Katja Volk.

Come finirà la UBSW (Urban Bestiuze Supremacy War)?
Non si sa.
Quel che è certo è cosa faranno i gatti:



mercoledì 14 ottobre 2015

La pioggia friulana

Inizia oggi una serie di approfondimenti dedicati alle 80 carte culturali di FRICO.

Ecco la prima. Vista la giornata, si parla di pioggia!

Pupolo di Erika Ronchin
Ploie.
La pioggia, elemento costante nella vita dei friulani. L'orografia della regione la rende uno dei luoghi più piovosi d'Europa.
E infatti, i friulani hanno 1000 modi di dire pioggia: 

  • breve pioggia, spac di ploie
  • grande pioggia, montanade o ancje montane
  • pioggia dirotta, sglavin o ancje sglavinade
  • pioggia di traverso, ploie di stravint
  • pioggia fitta, ploiam
  • pioggia impetuosa, scravaç
  • pioggia minuta, sbivicje
  • pioggia sottile, plovisine
  • pioggia calda e leggera, aurin
  • pioggia a catinelle, ploie a selis o ancje sglavin
  • pioggia a cateratte, ploie a cîl viert
  • pioggia di breve durata, une passade di ploie
  • uno scroscio di pioggia, un scjas di ploie 
Un sentito grazie ai Felici Ma Furlans che ci insegnano queste perle di friulanità.


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martedì 15 settembre 2015

L'università dei furlani

Dopo il grande successo delle nostre prime due Facoltà Universitarie, quella delle Nagane (con specialistica in Nagana Mujesana) e quella dei Veci, abbiamo pensato fosse giusto aprire un nuovo indirizzo di studi, quello per diventare friulani doc.

Eccoci dunque a presentare l'Università dei furlani, di prossima apertura nella nostra sede dislocata lanfur sconta in luogo segreto.
Per trovarla, basterà seguire l'odore di frico e tocai, e il successo in questa ricerca varrà come primo requisito per l'ammissione alla scuola.

Gli altri requisiti sono:

  • Almeno un ricovero per coma etilico
  • Diploma certificato di impennata coi trattori
  • Consegnare il modulo d'iscrizione debitamente compilato in tutte le sezioni, mostrando particolar attenzione e fantasia per la casella blestemis.


Questo il piano di studi:

Zoologia applicata alla teologia (Prof. Di Oboe)
Sintomatologia onirica del taj delle oto (Prof. Puntaat)
Sociologia del taj delle dieci (Prof. Plen)
Gastrodinamica del taj di mezzogiorno (Prof. Ciok)
Posologia alimentare del taj di pranzo (Prof. Imbriag Hellen)
Equilibrismo deambulazionale di tutti i taj dopo (Prof. Sbrumereaux)
Metodologie di freestyle blasfemo postmoderno (Prof. Sacramen)
Dinamica apologetica lavorativa (Prof Stakanov)
Ecologia applicata alla panole (Prof. Blave)
Meteorologia pluviale infame (Prof. Sglavin)
Nomenclatura etilica apocrifa (Prof. Tokaij)
Caccia al triestin I: metodologie di camuffamento tipico del Triestinus fancazzarus - cos'è il nero? (Prof. Triesticoli)
Caccia al triestin II: analisi dell'attività volentieristica del Triestinus fancazzarus (0 ore previste causa programma vuoto) (Prof. Triesticoli)
Caccia al triestin III: cattura e tortura del Triestinus fancazzarus - il contratto a tempo indeterminato (Prof. Triesticoli)
Copricapistica alpina applicata all'Udinese (Prof. Zico)
Logospecificità de lis blestemis intercalari (Prof. Onorio)
Fluidodinamica del frico (Prof. Frice)
Fluidodinamica dela frice (Prof. Frico)
Culto e mitologia del purcit (Prof. Sant Antoni)

Il diploma di furlan potrà venir ritirato una volta ultimati tutti gli esami. O più facilmente prima ancora, se sarete già così produttivamente furlani da rilevare direttamente tutta l'Università, migliorarla e auto-proclamarvi furlani doc.

P.S. (parte seria): vista l’importanza di restare nelle proprie case e vista la concomitante chiusura delle scuole, abbiamo deciso di attivare, per chi lo volesse, la consegna a domicilio del gioco BARKOLANA, completo di espansione MATI PER BARKOLANA, al prezzo “d’emergenza” di 10 euro (il prezzo normale dei due giochi è di 30 euro), pagamento in contrassegno. Chi fosse interessato a riceverlo a domicilio scriva una mail a manna@bora.la indicando l’indirizzo di consegna. Consegneremo tendenzialmente la mattina dopo. L’offerta è valida solo all’interno del Comune di Trieste. Attiva anche la consegna a domicilio di tutti gli altri libri. Trovate l'elenco completo qua.


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lunedì 29 giugno 2015

Organizzazione friulana vs organizzazione triestina

Domenica eravamo a Udine, con uno stand con i giochi Frico e Kiciok per la manifestazione Magia delle mani.
Robe de 170 espositori in pieno centro, miga monade.

E siam rimasti molto colpiti dall'organizzazione perfetta: si entra nel centro pedonale in auto rigorosamente dalle 6.30 alle 8, chi arriva tardi resta fuori.
All'ingresso, a ognuno viene dato il numero col posto già assegnato, la piantina e il permesso di parcheggiare, una volta ultimate le operazioni di scarico, fuori dalla zona pedonale, gratis.
Nella tua postazione, trovi il tuo numero stampato a terra. No se pol sbagliar. Spazi perfetti, tutti con gazebo 3x3 metri.
E a colazione brioche omaggio per tutti.
Poi, dalle 19, nuovo permesso di un'ora per rientrare con l'auto, caricare tutto e via andare.
Organizzazione furlana. Top.



Allora abbiamo immaginato la stessa manifestazione organizzata dai triestini.
Probabilmente l'unico contatto con l'organizzazione sarebbe stato, ovviamente non prima della sera prima (per le 21-22), questo messaggio via mail (che xe a gratis):

Bon muloni, doman xe la quela, ricordeve. Xe domenica, saremo tuti de notolada, quindi vedemo de no romperse tropo i coioni. 
Zerchè de vegnir entro una certa, ma no tropo presto perchè no ne trovè sicuro. 
La manifestazion se svolgi in zona pedonale tra Bar Borsa e disemo zircumzirca là de quel local novo vicin de Romi (il triestino si orienta a Bar, ndr). Ma se volè meteve pur anche là de Pepi o tipo in via Mazzini cussì la xe piena e almeno per un giorno no se brontola più. Insoma, el primo buso che trovè, piazeve
No se pol entrar in auto perchè quei stronzi no ne ga dà el permesso (in realtà, l'incaricato si è dimenticato di chiederlo, ndr), ma voi no ste gaver pel cul e entrè comunque e po bon. Dopo, l'auto butela sul primo marciapie che trovè.
Orario de chiusura disemo che xe co che ve scazè, però disemo che saria bel rivar a far aperitivo a una certa, quindi vedemo de no tirar tropo per le longhe dei.
Bon, diria che xe tuto, se vedemo doman e speremo che no sia tropi rompi coioni in giro, xe previsto sol per cui probabilmente sarà tuti a Barcola, quindi a ocio se la sughemo blanda.
Viva!



giovedì 14 maggio 2015

Kiciok, il gioco top per l'osmiza

E insomma, mentre siamo ancora in piena col Frico, ormai alla quarta ristampa, ecco che esce un nuovo gioco, ideato da Marco Englaro e distribuito da Bora.La.

Grazie a Mara per la stupenda foto :)

Kiciok, divertente gioco di dadi per gli amanti del buon vino.
Perchè a 2500, 5000 e 7000 te ga de bever un bicer (o un sorso, vedè voi!).

Il gioco nasce nei pub inglesi, ma qua gli è stato dato un look più consono alle nostre osmize e osterie. Ecco quindi le pedine a forma di bottiglia :)
Obiettivo: arrivare a 7000 per primi. Si lanciano 6 dadi, le triplette fanno punti, come anche l'1 e il 5. Tutto ciò che non fa punto si può rilanciare, ma si rischia: se non esce alcun punto, perdi il turno.
No gavè capì? Ecco il prode Nicolò Giraldi impegnato in un turno di gioco:



El mulo gavessi anche podù ritirar quel 2, ma se no vegniva nè 1 nè 5 el perdeva tuto. E quindi el xe rimasto con 750. Però se ris'ciava e ghe vegniva per esempio 1, no solo el gavessi fato 850, ma el gavessi vinto un turno in più perchè tuti i 6 dadi ga fato punti. Insoma bisogna ben valutar se ris'ciar o meno...

Il gioco è immediato e le partite durano una ventina di minuti.
Insomma il top in osmiza o in osteria. Ma anche a Barcola. Daghe!

Dove se trova quanto costa: nelle librerie e negozi di giochi più boba di Trieste, Bisiacaria e Friul, a 14 euri!
O anche direttamente online a questo link.

Buone partite!

Ah, domenica 17 maggio siamo a Pordenone al Naoniscon, la fiera di giochi più top del nordest. Avremo Frico e Kiciok e ci sarà anche Marco, l'autore. Passate a trovarci, siam là tutto il giorno!


mercoledì 29 aprile 2015

Udine città triestina: le quindici regole

E bon, come promesso, dopo la pubblicazione delle quindici regole della Trieste tipicamente friulana, ecco per par condicio le quindici regole che i friulani si ritroverebbero a dover seguire se Udine cadesse nelle mani dei triestini. Ovviamente in triestino, perchè i triestini parla sempre e solo che in triestin anche coi foresti.

  1. Il Friulano cambierà nome, tanto ormai xe abituà e no ga pel cul. De ogi se ciamerà Ucio.
  2. L'Udinese gaverà el mulo al posto dela zebra. Maiete rosse e in tuto e per tuto come la triestina. Quindi tempo 5 anni e gaveremo el derby salveza Udinese-Pro Osoppo.
  3. La litorina di cividale sarà sostituida del tram de Opcina, che oviamente funzionerà un giorno sì e un anno no, giusto per far incazar i furlani che no riverà andar a lavorar.
  4. Via la sabia de Lignan. Al suo posto un bel marciapie su cui ciapar el sol come Dio comanda e olimpiade dele clanfe in tel ploc'.
  5. Tuti i furlani sarà confinai a Tarvisio. De là, i doverà sufiar tuti insieme in direzion est-nord-est per far la bora artificiale, farne sentir a casa e far cussì sparir tuti i nuvoli e sta piova che i ga sempre fra le bale.
  6. La proporzion tra aziende che lavora e bareti smarzi sarà riportada ala naturale proporzione de 1:50.
  7. In pianura sarà fuorilege la premura e l'ecessiva operosità lanfur. La radise dela parola pianura xe pian. Pian e ben. E se no ben, almeno pian.
  8. In montagna idem. No gavemo alba de cossa sia la radise dela parola montagna, ma la fa rima con “se magna”. In montagna se magnerà e basta.
  9. Fuorilege tuto quel che finissi per “gnacco”.
  10. Bon ma che coioni dei, solo i furlani pol scriver un quindicicalogo. Noi faremo un decalogo, andemo bever un spritz. Viva!

Ricordatevi che stasera siamo alle 22 al pub Isla de Tortuga (via giulia 67/b) a Trieste a presentare FRICO e KICIOK, il gioco di dadi di Marco Englaro per gli amanti del buon vino!

E poi ci trovate con il banchetto per provare i giochi:
Venerdì 1 maggio, dalle 9.00 alle 19.00, a Cividale, per la fiera Magia Delle Mani. 

Sabato 2 e domenica 3 maggio, dalle 9.30 alle 19.30, a Palmanova, per la prima edizione del Festival NovaLudica - Associazione Ludico Culturale.

Domenica 17 maggio, dalle 9.00 alle 20.00, alla Fiera di Pordenone, per Naoniscon - Games & Comics.

Venite a trovarci!




mercoledì 22 aprile 2015

Dio no xe furlan. O forse sì?

Per chi non avesse ancora visto questo importante studio sulla presunta furlanità di Dio, eccolo qua!

Questo importante paper è un estratto del Tre volte Monon Behavior, di cui trovate il bellissimo ebook a questo link.
Prendete e scaricatene tutti, volene ben and sustain us! :)


Is God lanfur or not? A mystic research

DIEGO MANNA

Monon Behavior Research Department

Abstract
Triestins and furlans have a very similar proverb, that affirms that if God doesn't pay today, he will pay tomorrow. However, in the furlan version God is lanfur, while in the triestin version God is not lanfur. We analyzed all the possible evidences to establish definitely the furlanity or not of God to solve this ancestral regional diatribe.


Key words: furlan, bibione, original longhi, spritz, taj di neri


Introduction
In the solit region in which we conduct a great part of our studies, there are the solit two populations that cannot see each other: triestins and furlans (Guf, 2009a). One of the most ancient conflicts between the two cities is a sort of religion war, also called “the original longhi” or “the genesis of all the pupoli”: the great dispute to estabilish if God is lanfur or not.
Furlans have a very wise proverb, “Ancje Dio al è furlan; sa nol pae vuei, al pae doman”, that affirms that God is lanfur. But triestins have a very similar proverb, “Dio no xe furlan, e se no paga ogi paga doman”, that affirms that God is not lanfur. The only thing in which triestins and furlans are d'accord is that God will pay today or tomorrow, so they can make puffs without problems, because God will pay for them -this is an istrianism also known as “Holy lassing”, an ethereal form of lassing (Manna, 2009)-. Some academic scassamarones say that this interpretation of the second part of the proverbs is incorrect and heretic, but the fact that God will pay all the puffs is confirmed by an important verse of a popular triestin song: “Pei debiti no i ne impicca, la forca no i ne dà, mandeghe la lista al diavolo che lui li pagherà. E zento, dozento, trezento e anche più, se non li paga el diavolo li pagherà Gesu.” As you can easily imagine, the devil always performs an indianing (Manna, 2009) and goes away without pagar, so God has always to pagar all the puffs.
Tornanding to our central problem, the unsurmountable “original longhi” is also well represented in the regional iconography, in fact it is symbolized by the tractin in the name of the region “Friuli – Venezia Giulia”. To solve the “original longhi” some burocrats have recently eliminated the tractin, but the dispute is still effervescent.
In this study we will try to give the final solution to this ancestral dilemm.


Material and methods
To establish if God is lanfur or not, we planned to use the Bobici Furlan Test (BFT) elaborated by the Monon Behavior Research Department in substitution of the old Sgonico Furlan Test (SFT). These tests consist in writing “bobici” (or “Sgonico”) in a piece of paper and giving it to the person that you have to test. If this person is a lanfur, he will read “bòbici” and “Sgònico”. In parallel, we planned to test also the triestinity of God using the Volentieri Triestin Test (VTT), because the TLT, the Triestin Legera Test, is no more internationally recognized (Patoco, 1954).
Unfortunately, we were not able to find God in any place where we searched for him (bar, pub, osmeezes, barcola), and finally we got lost in an autogrill like Max Pezzali (883). Then, some philosophers told us that we must make a long queue to meet God, because he's very incasinated and they are asking him a momentin by a long time (Ligabue, 1995). Furthermore, a very cataclismatic armageddonic philosopher told us adiritur that God is dead (Guccini, 1965).
So, we based our research only on the data available in literature, using the first person monade reading in cesso sentaded sampling method.


Results
We found evidences for both the hypothesis that we will elencate here de seguit.

Proofs that God is lanfur
  • God is often described as a trinity. The “furlan” drink is made by wine, campari and water of selz. In the ancient enologic symbolism of the German bevandelic priests, this could represent the alcoholic personification of the trinity.
  • One of the greatest miracle performed by Jesus was to transform the water in wine. This is absolutely the favorite dream of every furlan.
  • During the celebrations, Christ's blood is represented by the wine. All the real furlans have wine in their blood.
  • Three days after his death, Jesus resurrected. Furlans have a very important natural zone near Codroipo, the reesorgeeves. Maybe God learned how to resurrect while playing in the reesorgeeves in his youth. However, some malicious researchers say that the name “Codroipo” is the greatest proof that God cannot be furlan (BigFlies, 1993).
  • Fig. Frico. FRICO game card Lis Blestemis.
    The lanfurs evoke God many time each day and have an important language endemism, the fantasy porconing (Friko, 2008). The fact that God has not yet incinerated them is indicated by some persons as a proof of his furlanity (Fig. frico).
  • In an apocrif Vangel (Onorio, 5) we found an interesting version of the story of the resurrection of Lazzaro. It seems that Lazzaro was a great triestin pomigador that played the part of the death to not work until Jesus told him “E alore Lazzaro, larin a vore o no?!” (“And so Lazzaro, shall we go to work or not?!” N.d.T.)
  • In an apocrif Genesis we found the furlan version of the history of the Babele tower. The real tower was the Mortegliano's campanil, the tallest in Italy, third in Europe. When it was built, furlans spoke a unique language, the marilenghe. When God saw the sboronery of the people, he disperded them in Furlany and confonded their languages, so that furlans from Carnia could not understand anymore furlans from the bassa (Onorio, -23). Now they are trying again to speak a unique language and to take public money for it, but some theologists are sure that God will punish them again for this.
  • In an apocrif Exodus we found a more credible version of the escape of Moses from Egyptians in the Red Sea. In this version the author speaks about another sea, the Black Sea, that, to make Moses pass safely, tagliated itself in two. From that time furlans always ask for a “taj di neri” (Onorio, -10).
  • We found proof that in heaven there is a saint who has the important responsibility to take 15 deca of crud parsut to God every day, and his name is San Daniele, like the furlanutis town.
  • Furlans' official salut is “mandi”, that for some etymologist derives from “nelle mani di Dio” (Friko, 2008). So, it seems that in antiquity all the Friul was in God's hand.

Proofs that God is not lanfur
  • During the genesis, God worked for 6 days and rested the last day of the week. If God was lanfur, he would have worked for 7 days. (And, if God was triestin, he would have worked for 1 day and rested for 6).
  • One of the miracles of Jesus was the multiplication of bread and fishes. A real lanfur would have multiplicated panocees and frico, not bread or fishes. Maybe a triestin God would have multiplicated sardonees to launch them to mulettes.
  • Jesus was born between the asinel and the cow. All the real furlans have the purcit, not the asinel or the cow.
  • The holy book is called Bibbia. Bibione is in Veneto, not in Furlany. Lignano is in Furlany. If God was lanfur, the holy book would have been called Ligna (and would have been written in marilenghe).
  • God commanded to Noah to put a couple of every animal species in the Noah's Ark. A real lanfur would have excluded the fastidious tiger-mussato that sponzees from the list. And also the talps that make casin in the ort. And also the cagoies that eat all the vegetables of the ort. And that mone of merls that eat all the semenzes of the ort. But above all, he would have included more purcit in staiare (Andrea, 1135).
  • In the figliol prodigo parable, the father forgives the son and makes a big party in his honor. In the hypothetic furlan version of the figliol prodigo parable, the son goes to Triest to study at the university and, day after day, is corrupted by the spritzetts, the osmeezees, the evil jota and the mulettes at Barcola and doesn't want to work anymore (Guf, 2009b). At the end of the parable, the furlan father gives a great kick on the popocee of the son, who finally affogates in the sea while trying a clanfa.
  • If God was lanfur he surely would not have destroyed Sodoma and Gomorra, but Tergeste and the furlan traditors of Pordenon.
  • During the 40 days of temptations in the desert, a lanfur Jesus would have surely teerated a papin to the devil and told him: “Alore, vonde diaul cun chistis monadis e judimi a lavorà!”. So, they would have built an aqueduct from the Tagliamento and zappated and piantated panocees in all the desert. At the end, Jesus would have offered a sgnape to the devil for his help in the work.
  • In a furlan garden of Eden, honey, the holy tree would not have been an apple, but surely a vite.
  • The second comandament seems to be in clear contrast with the lanfur culture.
A famous local researcher found a important proof that indicates that God may be triestin: the fact that the ten comandaments could have not been written on the Moses' (or Mosè's) tables but on the Masè's tables, as witnessed also by the local proverb “Ma xe Masè” (Susta, personal communication).
As a secondary result we found that God has surely a good sense of humor, as witnessed by fig. Adam.

Fig. Adam. One of the favorite God's jokes. Pupol by Federico Manna.


Discussion
We found a lot of evidences that sustain both the hypothesis, so it is very difficult to affirm with certezz if God is lanfur or not. Also, there are proofs that are in evident contrast each other, like for example the case of the second comandament. If God was lanfur, this comandament surely would have not been written. So it seems that God is not lanfur. But, the non lanfur God would have surely punished furlans for their fantasy porconing, but instead furlans have not yet been incenerited. Also, Udinese is still in Serie A. So, God seems to be lanfur. But a lanfur God would not have written the second comandament...and so on. This is a never-ending loop way of thinking (Wolf, 2009). So, the only way to establish if God is lanfur or not is the Bobici Furlan Test.


Conclusion
To resolve the original longhi and decide without doubts if God is lanfur or not, it is necessary to use with him the Bobici Furlan Test. However, after compiling all the terrible bureaucratic cavillitic smarronanting modules to prenotate a meeting with God (we put the x on the spritz-time option), we are in queue just after Ligabue, that is waiting by a very long long time just to fregar to God only a momentin. To complete our study, we think that we need a lot of finanziaments in order to onzer San Piero that will show us a secret secondary entrance to meet God. We are also trying to invite God in osmeeza. In that case, we will not need any finanziament because we are sure that God, lanfur or not lanfur, will pay (today or tomorrow).
If the final result will be that God is lanfur, the furlans will give also to him, with great celebrations, the label of “Tipicamente Friulano”.

Precisation
The correct italian translation of the furlan and triestin version of the proverb is “Chi la fa l'aspetti”. An unique translation without any accenn to God, to accontent both populations.


Acknowledgements
We thanks Lorena Cosatto for her important furlan lazzaronic diabolic translations and Susta for her important mystic researches.


References
Andrea S. 1135. La favola del re purcit. Sant'Andrea il re Purcit sulla brea. Ed. Purcitar.
BigFlies G. 1993. Codroipo e i suoi perfidi anagrammi. Humor Touring Club 23: 12-13.
Friko V.E. 2008. Furlan language endemism: una marea de porconi. Furlan Behavior 2: 2-4. Attached a list complete of porcons: 5-230.
Guccini F. 1965. Dio è morto. In: Nomadi. 1967. Per quando noi non ci saremo.
Guf E. 2009a. Con la kriptonite te mazi superman, ma el kren xe velenoso per un mulo furlan. Ga copà un furlan in bagno. Spritz records.
Guf E. 2009b. Al bivio col spruzin. Spritz Records.
Ligabue L. 1995. Hai un momento Dio? Buon compleanno Elvis.
Manna D. 2009. Spinazing, the triestin answer to the crisis. Monon behavior Ciu: 8-12.
Onorio F. -23. Phil Collins and the Genesis. Nirvana Publishing.
Onorio F. -10. Bob Marley and the Exodus. Nirvana Publishing.
Onorio F. 5. Vangelis lanfur second Onorio. Nirvana Publishing.
Patoco T. 1954. Mi e ti nel TLT, dal Molo Audace a far pipì. Raccolta di poesie indipendentiste. King Mengo edizioni.
Pezzali M. 883. Rotta per casa di Dio. Nord sud ovest est.

Wolf Z.B. 2009. The loop of Basoviza. In: Patock Red Capucet. Pierino e il lupo Ed.


Tratto da Tre volte Monon Behavior.
Per altri studi e monade divertenti puoi scaricare i nostri ebook.
Così sosterrai l'importantissima ricerca scientifica del nostro centro d'eccellenza ciò. Eccellente Smiters!
Ah, se tutto va come deve andare, a Nadale 2015 esce, dopo 5 anni di attesa (!!!) il Monon Behavior 4 :)


E se vuoi conoscerci di persona, ecco le date del FRICO tour, dove presenteremo il nostro gioco FRICO e il nuovissimo gioco KICIOK:

Domenica 26 aprile, dalle 16.00, all' OSMIZADA 2015 a Borgo Grotta.

Venerdì 1 maggio, dalle 9.00 alle 19.00, a Cividale, per la fiera Magia Delle Mani.

Sabato 2 e domenica 3 maggio, dalle 9.30 alle 19.30, a Palmanova, per la prima edizione del Festival NovaLudica - Associazione Ludico Culturale.

Domenica 17 maggio, dalle 9.00 alle 20.00, alla Fiera di Pordenone, per Naoniscon - Games & Comics.